Non lontano da Assisi e Foligno, nel cuore dell’Umbria, situata su uno sperone del Monte Subasio, nasce la cittadina di Spello. Quasi 8mila gli abitanti di questa località che più delle altre della Valle Umbra mostrano le preziose testimonianze storico – culturali dell’antica Hispellum.Tra queste spiccano l’anello murario, le Porte Consolare, Urbica, Vetere, le rovine di un anfiteatro, un tempio e delle terme. Il borgo si presenta come incastonato tra le mura risalenti all’epoca augustea per poi estendersi lungo l’asse centrale che dalla Porta Consolare conduce alla zona più elevata dello sperone, la Porta dell’Arce.
Dagli albori del Cristianesimo fino ai giorni nostri Spello si è sempre distinto come il centro più importante della religiosità regionale.
Sul piano topografico, esaminando l’evoluzione urbanistica che ha subito la cittadina, possiamo affermare che Spello avesse il suo insediamento principale nella parte più alta. Soltanto nei secoli successivi l’agglomerato abitativo si sposta nella zona della città romana fino ad inglobare tutta la cittadina così come la vediamo oggi.
Il rione più antico si chiama Posterula ed è individuabile tra la Porta Arce e piazza Umberto I. La zona del Mezota, invece, è racchiusa tra le chiese dedicate a San Lorenzo e a Santa Maria Maggiore. L’altro cosiddetto “terziere” in cui è suddivisa la cittadina si trova nella parte più bassa e prende il nome di Porta Chiusa. Le mura che ancor’oggi circondano Spello sono quelle dell’età romana, restaurate nel corso degli anni laddove si sono presentanti preoccupanti segni di cedimento.
La storia di questa cittadina umbra, lontana dai flussi di turismo di altre città vicine, racconta di un’espansione abitativa che con il passar degli anni supera l’area delle mura per raggiungere via Giulia, lasciando così numerose aree libere all’interno delle mura. Strutture che nel loro circuito più esterno vengono completate nel 1360 dopo una serie di pause intorno alla metà del XIV secolo.
Spello risentirà del controllo diretto da parte della Chiesa. Sarà proprio l’organizzazione religiosa a predisporre la realizzazione di un imponente struttura in una piazza cittadina, testimonianza evidente della presenza della Chiesa in questa porzione dell’Umbria.
L’edificio fu costruito nel 1358 da Filippo D’Antella. Il governo pontificio, intento a sottrarre potere al governo locale, utilizza lo strumento delle nuove infeudazioni per garantirsi alleanze quanto più sicure, ma soprattutto per disporre di un efficace controllo territoriale.
In quest’ottica dal 1368 Spello viene affidata ai Baglioni. Dalla prima metà del XVI inizia, invece, la fase dei vicariati o signorie. Michelotti, Visconti, Fortebraccio, Montefeltro e di nuovo i Baglioni, solo per citare i nomi più illustri di questo lungo periodo che precede il recupero diretto ad opera della Chiesa.
La Santa Sede pone il territorio sotto il suo controllo a partire dal XVI secolo e fino all’Unità d’Italia. Ma cosa succede in questo arco di tempo all’interno della cittadina la cui storia continua ad intrecciarsi con quella della Chiesa?
Gli interventi urbani non trasformano l’assetto di Spello. Le modifiche più evidenti riguardano edifici di natura ecclesiastica, che corrisponde ad un vero e proprio boom di opere nel campo. Gli altri tipi di interventi non mutano la struttura cittadina.
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