Storicamente sono sempre esistiti diversi motivi che hanno portato il paese ad avere, alla fine dell’anno, un bilancio negativo. Spese inutili, debiti, sprechi, frodi fiscali, ecc… spesso riportati in forma allarmistica da svariati comunicati stampa, senza che se illustrino veramente le cause. In questo articolo se ne vuole affrontare uno in particolare, qualcuno può ritenerlo superfluo, altri sono veri accaniti sostenitori contrari a questo fenomeno tanto da raccoglierne petizioni. Si tratta del Signoraggio. Cominciamo con un introduzione semplice ma necessaria: La moneta moderna (fiat money o moneta fiduciaria) è emessa principalmente da tre entità: le banche ordinarie, che emettono moneta virtuale sotto forma di “credito“; la privata Banca d’Italia che emette cartamoneta e il ministero dell’economia che emette monetine metalliche. Questa emissione tripartita assegna ad ognuno dei tre partecipanti il relativo signoraggio (il signoraggio è rappresentato dalla differenza tra il costo di produzione della moneta stessa ed il suo valore facciale).
Secondo una definizione data da Bagliano e Marotta, la creazione di base monetaria in condizioni di monopolio dà la possibilità alla banca centrale di ottenere redditi (il cosiddetto signoraggio) pari alla differenza tra i ricavi ottenibili dall’investimento in attività finanziarie e reali e i (trascurabili) costi di produzione. Poiché questi redditi derivano dalla condizione di privilegio concessa dallo Stato, i profitti sono in genere incamerati in misura prevalente da quest’ultimo, sotto forma di imposte. Un limite alla produzione, potenzialmente illimitata di base monetaria è posto dall’obiettivo del mantenimento di un livello dei prezzi relativamente stabile, data la relazione diretta che storicamente si è osservata tra inflazione e offerta di moneta. Così Al sistema bancario che emette moneta-credito tramite la creazione di falsi debiti, va circa il 98% del signoraggio a cui vanno aggiunti gli interessi sui falsi debiti. Questo privilegio è garantito loro dallo Stato, che “emette delle obbligazioni” che sono altrettante promesse di dare di più a quelli che hanno già molto, sempre controllando l’inflazione che dovrebbe consistere nel ridurre i consumi di quelli che mancano del necessario. Il pagamento di un [illegittimo] interesse da parte dello Stato determina il tasso di interesse a tutte le fasi della struttura economica, risultando, quindi, dannoso sopratutto alle tasche dei cittadini. Alla Banca d’Italia va circa il 1,9% più gli interessi che prende sui titoli di stato emessi in “contropartita”, ed al Ministero dell’economia, circa lo 0,1%.
Le banche normali e la Banca d’Italia occultano il signoraggio tendendo a conservare segreti e prevaricatori i propri meccanismi contabili falsificando sistematicamente i bilanci al fine di tenere la gente nella massima confusione e incertezza possibile.
Un esempio per chiarirne meglio il meccanismo è quello che avvenne prima della strage di Piazza Fontana: lo stato aveva provato ad emettere cartamoneta (le 500 lire cartacee) che aveva la denominazione “Biglietto di Stato a corso legale”. Ogni emissione portava nelle casse statali 150 miliardi di signoraggio.
Oltre al proprio signoraggio, perché lo Stato deve emettere titoli di debito per coprire IL VALORE NOMINALE di banconote che potrebbe stamparsi da solo, ammettendo anche che debba attenersi alle quantità stabilite dai prestigiatori della Banca Centrale? Non è più logico che lo Stato si stampi le proprie banconote, evitando di indebitarsi e di pagare interessi, riducendo il suo debito pubblico e le sue spese per interessi?
La Banca Centrale ha consegnato allo Stato le sue banconote, queste sono state pagate al loro valore facciale; Se ipoteticamente lo stato volesse restituire le banconote emesse e riavere indietro il proprio denaro dalla Banca Centrale, questa ultima sarebbe obbligata, dato che non è in grado di convertirle in oro, ad emettere in cambio le proprie obbligazioni.
Tutto ciò, presumibilmente accade poiché nello Stato esistono delle collusioni con i privati proprietari della Banca centrale, che vivono di rendita a nostre spese, cosicché ai cittadini vengono imposti dei tassi di interesse e delle imposte per coprire queste spese. Questi soldi, non finiscono allo stato per essere gestiti con un corretto criterio economico e sociale. Allo stato di fatto vanno a sostenere un falso capitalismo italiano.
No Comments Found