Il linguaggio gestuale o lingua dei segni è una convenzione utilizzata dalle persone che non sono capaci di parlare o di sentire.
Grazie al linguaggio dei gesti, anche chi non fa uso della parola può esprimersi e comunicare in modo normale con le persone attorno, a patto che queste conoscano i segni e siano capaci di interpretarle. Imparare il linguaggio non verbale è come imparare una lingua straniera, ogni gesto corrisponde ad una parola, e una volta imparato il lessico è possibile costruire frasi e discorsi.
Ogni lingua ha il suo linguaggio gestuale, questo significa che per esempio un italiano ed un americano che coomunicano con i gesti, non sarebbero in grado di capirsi a vicenda. Questo rappresenta un grosso ostacolo, e in molti stanno cercando di creare una sorta di linguaggio dei segni internazionale per risolvere questo problema.
Storia del Linguaggio Gestuale
Sin dall’antichità esistono dei linguaggi utilizzati da i non udenti, ma a causa della mancanza di testimonianze scritte pervenuteci fino ad oggi, la conoscenza dei primi linguaggi dei segni è molto limitata. Uno dei primi a riportare una testimonianza della lingua dei gesti è l’Abbè de L’Epèe, educatore e fondatore della Scuola di Parigi per sordi. Nel 1700 decise di insegnare la lingua scritta e parlata ad una sua classe di non udenti. Questo fu possibile con l’introduzione di gesti che rappresentano gli elementi grammaticali e sintattici.
Il successore di L’Epèe, Sicard, era un grande conoscitore sia della lingua francese che del linguaggio gestuale, ma in generale era profondamente appassionato a tutti i caratteri della comunicazione umana.
L’americano Thomas Hopkins Gallaudet è stato un altro grande studioso dell’argomento, che ispirandosi all’opera di Sicard visitò la Francia per apprendere tutto quello che i grandi maestri francesi avevano da insegnare. Dopodiché, tornato in patria nel 1816 introduce negli Stati Uniti la lingua dei segni francese, appresa grazie alle lezioni dell’educatore, non udente, Laurent Clerc, che lo seguì durante il viaggio di ritorno a casa.
Con l’introduzione da parte di Gallaudet della lingua dei segni francese negli Stati Uniti, questa si diffuse poi molto rapidamente grazie anche alla rapida diffusione di numerosi istituti per sordi. Il linguaggio gestuale francese, mescolandosi con alcuni segni della lingua per sordi americana diede così origine alla lingua dei segni statunitense, tanto che ancora oggi le due lingue si assomigliano parecchio.
Ma l’opera di Gallaudet non si fermò, alcuni anni dopo, decise infatti di fondare la prima università al mondo per non udenti.
Il Linguaggio Gestuale in Italia
Le testimonianze pervenuteci ci dicono che anche in Italia esisteva una lingua dei gesti già nei secoli passati, per la precisione già nella prima metà dell’Ottocento. Purtroppo però, a causa di una corrente oralista spinta anche dal congresso di Milano del 1880, la diffusione del linguaggio per non udenti venne fortemente limitata soprattutto nell’ambito educativo. Nonostante questo però, la lingua dei segni si diffuse comunque anche se in maniera quasi clandestina. Questo però fu alla base di un notevole impoverimento della langua stessa, che non essendo usata nelle scuole diventò molto modesta e con un numero di parole molto limitato. Per questo motivo, la lingua dei sordi diventò una lingua inferiore, considerata quasi indegna di essere studiata a causa della sua modestia.
Fu solamente a partire dagli anni sessanta del Novecento che la lingua dei segni venne riconosciuta al pari di tutte le altre lingue parlate, e come tale studiata, con la sua grammatica e la sua capacità di esprire qualunque messoaggio.
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