La comunicazione ha un’importanza fondamentale per una persona sordocieca. Allo stesso tempo però rimane uno degli aspetti più complicati della vita di tutti i giorni. Per avere uno scambio comunicativo con un sordocieco, bisogna essere capaci di andare oltre le parole, e superare una barriera di isolamento che spesso può anche impaurire, ma che con tanta buona volontà e solidarietà si riduce a poco. Per un sordocieco è importante vivere ogni giorno e cercare di entrare in contatto con gli altri, per conoscere il mondo e imparare ad interagire con ciò che ci circonda.
Nella comunicazione si utilizzano dei sistemi che privilegiano l’uso del tatto come principale canale sensoriale. Uno di questi codici, è la dattilologia, che permette di avere una conversazione completa tra due individui, che entrando in contatto eliminano ogni barriera comunicativa.
Dattilologia
La dattilologia è un alfabeto manuale riconosciuto internazionalmente. Per comunicare si usano le dita della mano, che vengono a formare delle combinazioni. L’idea è pressoché identica a quella della scrittura meccanica con la tastiera. Ad ogni punto della mano corrisponde una lettera, e toccandolo si costruiscono parole, poi frasi e infine interi discorsi. Ciò che caratterizza questa forma di alfabeto è la possibilità di segnare ogni lettera utilizzando solamente i movimenti e le posizioni della dita delle mani. In alcuni casi è anche possibile creare delle combinazioni grafiche utilizzando le dita sul palmo della mano dell’interlocutore. In questo modo egli riceverà le parole attraverso il senso del tatto. Per comunicare con la dattilologia sono necessarie delle capacità molto raffinate. Nella maggior parte dei casi questo metodo viene utilizzato da chi ha perso la vista in età adulta, dopo aver imparato a leggere e scrivere.
Come in tutte le forme di alfabeti manuali, la dattilologia, è la rappresentazione manuale delle lettere utilizzate nella scrittura. Nello specifico si usano per scrivere nello spazio parole della lingua parlata o scritta. Sebbene riconosciute internazionalmente ci sono delle piccole varianti nazionali con lievi modifiche nel tempo.
In Italia fino a una ventina d’anni fa si utilizzava una forma di alfabeto manuale che era comunemente usato anche dagli udenti. Oggi invece i non udenti italiani usano un nuovo alfabeto manuale, molto più simile a quello internazionale.
Si utilizza sempre una mano sola, che viene tenuta all’altezza del collo del segnante, ossia colui a cui ci si rivolge.
La dattilologia viene utilizzata soprattutto per comunicare i nomi propri (di luogo o di persona), nomi non conosciuti e parole straniere.
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