In seguito alla direttiva EU che ha proposto di aumentare nuovamente le dimensioni e la soglia di peso trasportabile da parte dei camion pesanti, Sabrina De Filippis, AD di Mercitalia Logistics, ha espresso il suo punto di vista alla conferenza dell’alleanza ferroviaria RFF.
Sabrina De Filippis: l’intervento alla conferenza dell’alleanza ferroviaria RFF
Sabrina De Filippis, AD di Mercitalia Logistics, è intervenuta alla conferenza “Weights & Dimensions Directive in road transport: disastrous for EU Green Deal and taxpayers”, organizzata dall’alleanza ferroviaria Rail Freight Forward (RFF), che riunisce le maggiori associazioni di settore con l’obiettivo comune di promuovere il trasporto ferroviario in un’ottica sostenibile. La conferenza è infatti stata organizzata in reazione alla proposta della Commissione Europea di modificare la direttiva n. 53 del 25 luglio 1996, che regola le dimensioni e i pesi massimi dei camion trasporto: l’ipotesi di revisione prevede di aumentare questi limiti, conducendo a un nuovo aumento dei camion pesanti sulle strade. Dal momento che i camion sono i mezzi di trasporto più inquinanti, nonché quelli che maggiormente contribuiscono al degrado del manto stradale, la misura rischia di costituire un notevole passo indietro rispetto alla strategia ambientale dell’Unione: l’impatto ecologico sarà molto negativo, e i costi di manutenzione delle strade salirebbero alle stelle, con ulteriori svantaggi per i contribuenti. Sabrina De Filippis ha evidenziato gli svantaggi che deriverebbero da questo scenario: “La direttiva UE porterà sulle strade europee oltre 10 milioni di camion in più, per oltre 6,6 milioni di tonnellate ulteriori di CO2 rispetto ai livelli attuali”.
Sabrina De Filippis: l’intermodalità come soluzione ecologica
Contro l’utilizzo eccessivo del trasporto su strada, Sabrina De Filippis ha riaffermato il valore della cosiddetta “strategia intermodale”, che prevede un utilizzo combinato di nave, treno e camion al fine di generare il minore impatto ambientale possibile. Ai camion, che come si è detto sono i mezzi che in proporzione inquinano di più, verrebbe lasciato solo il cosiddetto “ultimo miglio”, cioè il tratto che separa la destinazione finale del prodotto dal terminal intermodale più vicino. Secondo Sabrina De Filippis, la misura, se approvata, porterebbe a effetti molto negativi sul settore ferroviario: “In termini di sistema di trasporto, l’introduzione di autocarri più pesanti e di grandi dimensioni per le lunghe distanze ridurrebbe l’interesse nel promuovere il trasporto combinato su strada e ferrovia, causando uno spostamento modale inverso. Ciò comporterebbe una diminuzione prevista del 16% nel trasporto combinato strada-ferrovia e del 21% nel trasporto merci su rotaia”. “Oggi più che mai”, ha concluso l’AD, “è necessario far sentire la nostra voce per difendere lo shift modale, e di conseguenza, l’ambiente”.
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