Il plasma come potenziale risoluzione per la sconfitta del Covid 19
I medici nel Regno Unito devono testare l’uso del plasma sanguigno dai sopravvissuti al coronavirus come potenziale trattamento per i pazienti gravemente malati di Covid-19.
Secondo le ultime news milano anche in Italia sembrerebbe in fase di sperimentazione la cura attraverso il plasma di pazienti affetti da Covid 19 che hanno prodotto anticorpi nei confronti del virus, per poter innescare un processo di immunizzazione anche in quei pazienti che non riescono a produrre anticorpi per questo tipo di virus.
Si spera che gli anticorpi prodotti dalla persona recuperata possano essere trasferiti ad altri per aiutarli a sconfiggere il virus.
La trasfusione, in teoria, aumenterebbe il sistema immunitario in difficoltà del nuovo paziente fornendo plasma ricco di anticorpi necessari per combattere il virus.
i donatori saranno ridimensionati, ha detto. L’obiettivo sarebbe quello di raccogliere fino a 10.000 unità a settimana entro la fine di maggio.
Gli studi del plasma nel Regno Unito
Parlando degli studi, il segretario alla salute Matt Hancock ha affermato che migliaia di pazienti potrebbero potenzialmente trarne beneficio.
“Il Regno Unito ha le scienze della vita e i settori di ricerca leader a livello mondiale e spero che questo trattamento costituisca una pietra miliare nella nostra lotta contro questa malattia”, ha affermato.
Il dott. Manu Shankar-Hari, consulente di terapia intensiva presso il Guy’s and St Thomas ‘Hospital di Londra dove sono in corso le prove, ha dichiarato: “Quello che stiamo facendo è darti una protezione istantanea contro il virus usando un anticorpo sviluppato da pazienti che guarire dal virus.
“Quindi, la speranza è che la risposta virale o la rimozione del virus nel corpo sarà più veloce dando questo trattamento.”
Ma non tutti sono convinti che possa avere successo.
Precauzioni d’uso sul plasma, come avviene per le trasfusioni
Il dott. Bharat Pankhania, docente clinico senior presso l’Università di Exeter, ha detto a Sky News che mentre sperava che funzionasse, aveva alcune preoccupazioni.
“Questo è un prodotto trasmesso dal sangue, quindi dobbiamo stare molto attenti a non causare alcun danno”, ha detto. “Ci sono cose che possono andare storte, come l’introduzione di un’infezione o una reazione allergica”.
Prove simili sono già in corso in tutto il mondo, anche negli Stati Uniti, dove è già stato avviato un grande progetto che coinvolge più di 1.500 ospedali.
Analogamente, l’attore di Hollywood Tom Hanks, a cui è stato diagnosticato il coronavirus a marzo, ha donato il sangue come parte della ricerca di un possibile vaccino.
FONTE: https://www.independent.co.uk/news/health/coronavirus-blood-plasma-treatment-trials-transfusion-a9495401.html
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