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Come riconoscere i tipi di cavi elettrici a seconda del colore

A noi tutti sarà capitato di vedere uno di quei film d’azione in cui l’eroe di turno ha il compito di disinnescare una bomba o comunque salvare la situazione scegliendo quale cavo tagliare o collegare in mezzo ad una moltitudine di colori ingarbugliati. Nella maggior parte dei casi, non trattandosi di un elettricista o esperto del settore, il muscoloso protagonista si affida al fato e – guarda caso – sceglie il cavo giusto, facendo tirare un sospiro di sollievo a tutti, attori e spettatori. Ora, fermo restando che molto probabilmente sarà ben difficile che a noi possa capitare una situazione del genere, può essere comunque interessante saper distinguere tra tipologie di cavi e cablaggi elettrici differenti.

Innanzitutto, facciamo una breve introduzione sulla composizione dei cavi: questa tipologia di componente elettrica è formata da un fascio di fili conduttori o fibre ottiche rivestiti da uno strato protettivo, realizzato ovviamente con del materiale isolante. Esistono anche dei tipi di cavi privi dello strato protettivo (usati solo nella posa aerea), e in questo caso si parla di anime nude. Il compito dei cavi, come ben saprete, è quello di trasmettere corrente elettrica e permettere lo scambio di informazioni a distanza. Il cablaggio è invece l’insieme di cavi e altri tipi di componenti (dai connettori ai permutatori) che rende possibile l’interconnessione tra apparecchiature elettriche, telefoni, host di rete e così via.

Tornando al colore dei cavi, e più nello specifico della guaina isolante, bisogna innanzitutto specificare che la codifica dei colori dei cavi elettrici è regolamentata dallo Stato italiano, per esempio tramite leggi quali la n.46 del 5 marzo 1990, e si tratta di regole utilizzabili anche a livello internazionale. Tale regolamentazione è ovviamente necessaria per ragioni di sicurezza: l’utilizzo di determinare regole permette infatti di riconoscere in maniera chiara e univoca la configurazione del cablaggio, il tipo di uso che si fa dei cavi e le tensioni elettriche che li contraddistinguono.

Altra puntualizzazione importante da fare, le codifiche dei colori dei cavi si differenziano anche per il tipo di impianti, il che significa che, per esempio, nel caso di impianti automotive si utilizzerà una tabella colori diversa rispetto a quella impiegata per gli impianti antifurto. Soffermiamoci dunque sugli impianti elettrici energia e sui colori dei cavi regolamentati dalle norme CEI 14-4/EN 60446. In questo caso, grazie alla codifica dei colori, ad ogni conduttore è assegnata una guaina di una precisa colorazione, che ne rende immediata la distinzione e classificazione. Ecco che dunque i cavi con guaina nera o marrone, per esempio, saranno quelli consigliati come conduttore di fase, quelli rosso e arancio saranno invece indicati per uso generale, così come quelli di colore viola, grigio, bianco, rosa e turchese. Leggermente diverso il discorso per i cavi gialli e verdi, indicati per uso generale se non confondibili, e quelli blu chiaro, che identificano un tipo di conduttore di neutro o mediano. I cavi bicolore giallo verde sono usati nel caso di conduttori di protezione (PE), a meno che non abbiano le marcature blu chiaro alle terminazione (in questo caso si tratta di conduttori PEN, e lo stesso vale per i cavi blu chiaro con marcature giallo-verde alle terminazioni).

Per altri tipi di impianti valgono colori diversi, ma grazie a questa piccola infarinatura il mondo dei cablaggi dovrebbe avere meno segreti!

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