Società

Ecco come sono visti gli Italiani all’estero: i 3 stereotipi più comuni (e qualche verità)

Per quanto fastidiosi e spesso discriminanti possano essere i pregiudizi, a volte nascondono un pizzico di verità, seppur esagerata e travisata. Nella descrizione che gli stranieri danno degli Italiani, ad esempio, è innegabile che in fondo in fondo qualcosa di vero ci sia. E spesso leggendo qualche articolo in un’altra lingua o vedendo qualche video parodia ci scappa un sorrisino a conferma dei nostri difetti.

Quali sono gli stereotipi più comuni sugli Italiani?

 

1. Italiani? Spaghetti benders!

Sapete qual era uno dei nomignoli più diffusi nel periodo della grande emigrazione negli Stati Uniti per identificare gli Italiani? “Spaghetti benders”, letteralmente “chi spezza gli spaghetti”. Quella che per noi è un’abitudine assolutamente normale e quotidiana lascia letteralmente esterrefatti tantissimi stranieri, non solo quelli d’oltreoceano. Provate a chiedere a uno spagnolo o a un inglese se il nostro consumo di pasta gli sembri esagerato…

Ma d’altronde, se ci riflettiamo un attimo, chi di noi non si è mai sentito “incompleto” almeno una volta nella vita quando a tavola a pranzo mancava la pasta?

 

2. Italiani chiassosi… anche a gesti

Non c’è dubbio: agli Italiani piace fare caciara. E quando sanno di non poterlo fare si esibiscono in spettacolari performance di gesti. Anche senza dar fiato alla bocca, siamo in grado di fare un intero discorso fatto di smorfie, posture, sguardi e movimenti delle mani. Immaginate come possa risultare buffo tutto ciò a un compostissimo giapponese.

Siamo amanti delle feste e della compagnia, ci piace parlare e fare battute e passare le serate in allegria con gli amici, meglio se attorno a una bella tavola imbandita. Il problema? Quando il “caos” si riflette nell’organizzazione, su grande e piccola scala…

 

3. Fashion victims… and creators!

 

A quanto pare lo stile italiano, benché non ancora ben chiaro, è inconfondibile. Sarà il mocassino e la camicia dal colletto alzato a renderci così riconoscibili? O il buon gusto dettato da alcune delle più grandi case di moda che hanno avuto il meritato successo anche all’estero? Qualunque sia la motivazione, spesso non avrete neanche bisogno di fiatare per sentirvi dire “Italiani, vero?”.

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