Medicina

MENINGITE, PRIMI CASI PREOCCUPANO L’ITALIA

Un bimbo di cinque anni morto di meningite in provincia di Varese, due persone colpite a Roma, una in provincia di Treviso e un’altra a Brescia, un giovane deceduto per sospetta meningite a Trieste.
E’ questo il bilancio dei casi di meningite verificatisi in questi ultimi mesi nel nostro Paese, un bilancio che fortunatamente non sta raggiungendo i livelli record dello scorso inverno ma al quale l’opinione pubblica guarda ugualmente con una ragionevole dose di ansia e preoccupazione. A destare timori soprattutto in chi ha bambini di tenera età – fra i più colpiti dalla malattia – è soprattutto la difficoltà nel fare una precoce diagnosi di meningite riconoscendone tempestivamente i sintomi, laddove il fattore tempo gioca un ruolo determinante per la pronta e rapida guarigione del paziente.
Buone notizie però arrivano sul fronte della diagnosi della meningite. La società Eurospital di Trieste, attiva con le sue tre divisioni nel settore dignostico, ospedaliero e farmaceutico, sta infatti distribuendo negli ospedali italiani un nuovo rivoluzionario test rapido in grado di individuare la meningite in sole due ore contro le 24 ore – ma anche i 7 giorni – richiesti dai metodi colturali utilizzati finora per individuare la malattia.
Il nuovo test rapido per la meningite, messo a punto dal Laboratorio di Immunologia della Clinica Pediatrica II dell’Università di Firenze dall’ospedale Meyer di Firenze, si basa sulla biologia molecolare ed è di rapida esecuzione, alta specificità e sensibilità superiore ai tradizionali metodi colturali. Oltre ad essere particolarmente economico, accorcia drasticamente il tempo necessario a esprimere la diagnosi di meningite e permette di procedere in modo più tempestivo e mirato sia nella cura dei pazienti colpiti che nella profilassi dei possibili contagiati.
Oltre al meningococco, responsabile della meningite, il test rapido individua la presenza di altri batteri particolarmente pericolosi per l’uomo come lo pneumococco – causa di varie patologie come polmonite, pericardite e osteomielite– e l’Haemophilus influenzae (HI), che porta all’uomo gravi infezioni delle vie aeree superiori e inferiori.
Estremamente pericolosa e contagiosa, la meningite è una malattia infiammatoria delle membrane che rivestono l’encefalo e del liquido cerebro-spinale. Causata nelle sue forme più gravi dal meningococco, un batterio letale che nei paesi occidentali rappresenta uno dei fattori scatenanti più frequenti della malattia, deve essere trattata immediatamente perché solo poche ore possono essere determinanti per la sorte del malato. Della meningite da meningococco muoiono attualmente ancora il 10 per cento dei pazienti.

Molto difficile da diagnosticare soprattutto nei neonati e nei bambini piccoli, la meningite ha sintomi iniziali poco specifici come mal di testa, mialgie, fotofobia, febbre alta, alterazioni di coscienza, rigidità nucale, sepsi. Inoltre può comportare crisi convulsive generalizzate, deficit di nervi cranici e, più raramente, segni di lesione piramidale e setticemia.

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