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Dentista Milano

DENTISTA MILANO: Avere un sorriso più bello, risolvere un problema alle gengive impiantare denti nuovi. Sono tanti i motivi che ogni anno portano un milione di Italiani negli studi del dentista per un intervento di chirurgia parodontale oppure di implantologia dentale. Pultroppo in circa un caso su venti qualcosa non va per il verso giusto e di conseguenza si è costretti a tornare per una seconda operazione. Questo secondo intervento, in genere comporta anche costi maggiori rispetto al primo nonchè rende necessaria un’assenza dal lavoro di almeno 2-3 giorni: Lo indica un’indagine della socetà Italiana di Parodontologia (SidP) Secondo la SidP L’86 PER CENTO DEI DENTISTI ITALIANI SPECIALIZZATI IN CHIRURGIA si è trovato a dover intervenire almeno una volta su pazienti operati da colleghi meno esperti, per rimediare a danni che vanno dall’ insorgere di dolore alle infezioni, dalla perdita dell’ impianto dentale stesso a un risultato estetico che non è giudicato soddisfacente. I motivi per questi fallimenti sono molteplici la maggior parte delle tecniche impiegate in chirurgia odontoiatrica è relativamente nuova per cui chi non si aggiorna inevitabilmente non riesce “a stare al passo”.

I n più il nostro paese, nonostante l’alto livello di qualità dei dentisti, non esiste la specializzazione ne in parodontologia, come invece è stata istituita in diversi paesi esteri. Risultato: i colleghi italiani spesso non sono attrezzati al meglio nei loro studi per eseguire gli interventi. In Italia sono cira 35 mila gli studi dentistici e ben 24 mila offrono prestazioni chirurgiche. Ma il professionista che il più delle volte si occupa di carie, difficilmente è in grado di affrontare nel modo migliore un’operazione complessa come la chirurgia plastica parodontale, l’impianto di nuovi denti, gli interventi di rigererazione ossea. A volte i guai dipendano da errori anche banali. Ad esempio il campo opertorio di un intervento chirurgico qualsiasi esso sia deve essere “Super pulito” per ridurre o annientare la probabilità di infezioni. Lo stesso vale quando si opera la bocca, che per altro è una delle zone dell’ organismo più ricche di germi. Così, se non si è effettuato preventivamente un programma attento di igiene e non si sono trattate eventuali malattie infettive, il rischio di complicazioni dovute a una contaminazione batterica è alto. Eppure non sempre ci si pensa. E di conseguenza le infezioni sono spesso alla base

Delle complicanze che ogni anno riportano sotto i ferri oltre 50 mila Italiani, come la riapertua della ferita, il dolore il mancato attecchimento di un impianto. Fra i motivi della mancata riuscita degli interventi odontoiatrici c’è in oltre la tendenza sempre più marcata a scegliere prodotti a basso costo esistono infatti 4 o 5 aziende che commercializzano impianti di alta qualità, testati per efficacia e tollerabilità e inseriti nel registro dei dispositivi medici. All’ estero questi tipi di impianti rappresentano la maggioranza del mercato. In Italia però gli studi privati non hanno l’obbligo di scegliere materiali presenti nel registro: di conseguenza gran parte dei pazienti ha in bocca impianti che costano poco, fino a 8 volte meno rispetto a i prodotti migliori, impianti che sono anche meno sicuri e validi ed espongono perciò a maggiori rischi. Non di rado ad esempio per questi sistemi “Low cost” non si trovano pezzi di ricambio. I pazienti dal canto loro, se fossero informati delle caratteristiche di ciò che viene utilizzato dal dentista, spenderebbero volentieri quelle decine di euro in più che li proteggerebbero da brutte sorprese. Una seconda operazione, per riparare i danni della prima eseguita male costa infatti di più

N el 91 per cento dei casi: nel 39 per cento delle volte il prezzo addirittura raddoppia. Inoltre questi “Effetti indesiderati” della chirurgia parodontale e implantare rischiano di allontanare dal dentista chi ne avrebbe realmente bisgno, secondo l’ indagine SidP, il 95 per cento dei pazienti si è sentito raccontare qualche aneddoto poco rassicurante da amici o conoscenti, il 20 per cento ammette di voler evitare l’ operazione proprio per non andare incontro a problemi. E’ indispensabile migliorare la qualità degli interventi e per riuscire la socetà Italiana di Parodontologia ha appena lanciato una campagna nazionale che, fra l’ altro, prevede l’ istituzione di una check-list di sala operatoria adattata allo studio del dentista. Questa è la lista con stilati i 35 “Momenti Critici” in chirurgia odontoiatrica, da monitorare prima durante e dopo gli interventi. Questa “Check-list” è la prima al mondo in questo settore e crediamo che potrà fare la differenza sia nei centri odontoiatrici di eccellenza, sia negli studi dentistici più piccoli. Gli esiti negativi di un trattamento dipendono da una catena di piccole sviste, spesso banali. Avere una lista che indichi passo passo ciò che non bisogna dimenticare sarà certamente d’aiuto ai medici e aumenterà anche la fiducia degli stessi pazienti dentista Milano.

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