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Le malattie esantematiche

Le c.d. “malattie esantematiche” sono malattie infettive che si caratterizzano dalla comparizione di uno sfogo epidermico per lo più diffuso a tipo maculoso (macchie di modeste dimensioni sulla pelle), papuloso (cioè una sorta di risalto compatto e arrotondato della pelle) e/o vescicoloso. Normalmente, non comportano nessun rischio particolare. Oltre alla manifestazione di macchioline di pigmentazione rossa caratteristicamente pruriginose, si possono manifestare ulteriori sintomi associati, ad esempio tosse, dolori di gola e ipertermia più o meno elevata. Questa situazione non perdura per più di una settimana e va via con un congruo trattamento a base di farmaci su sorveglianza del pediatra. Queste patologie colpiscono precipuamente i bambini, anche perché essi non hanno sviluppato appropriatamente le difese immunitarie, e in quanto si tratta di malattie molto contagiose. La diffusione è favorita dal periodo d’incubazione di queste malattie, un periodo di latenza tra l’avvenuta contaminazione e la apparizione della sintomatologia. Le piccole collettività, ad esempio gli asili e la scuola, sono il posto in cui si diffondono particolarmente le più comuni patologie esantematiche (morbillo, rosolia, scarlattina, varicella, pertosse ed orecchioni), oltre a tutta una successione di patologie tipiche dell’infanzia come, ad esempio, la diarrea infantile. Per certi versi è anche un fattore favorevole: queste patologie tipiche dell’infanzia, invero, se prese in età adulta sono invece alquanto più serie e pericolose per la salute. Una di queste malattie, la rosolia, è particolarmente rischiosa per le mamme in stato di maternità, in quanto può recare malformazioni al nascituro (rosolia congenita). La trasmissione di queste malattie succede alquanto facilmente, dato che gli agenti patogeni che le provocano si diffondono per via aerea (dai colpi di tosse agli starnuti) e sono parecchio resistenti nell’aria e in ambiente avverso. Il periodo primaverile è quello in cui si manifestano il più alto numero di contagi: generalmente, se un alunno ne viene afflitto, afflitto presto tutta la scuola si ammala, nel periodo di una settimana o, al massimo, di dieci giorni.

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