Smettere di fumare non è facile: si tratta infatti di abbandonare un’abitudine radicata, che riguarda un pattern comportamentale complesso, che include una gestualità tipicamente rituale, associata a uno stato di temporaneo benessere, oltre che a contesti familiari e socio-culturali. Riuscire a vincere la dipendenza (fisica) da nicotina non è semplice e altrettanto arduo è debellare la dipendenza psicologica. Prendere in considerazione i danni provocati dal fumo è utile per convincersi che, nel dire definitivamente addio alle bionde, c’è solo da guadagnare. Nicotina, catrame, monossido di carbonio e le altre componenti irritanti presenti nelle sigarette sono sostanze tossiche e cancerogene; il modo e l’intensità dell’aspirazione influisce sul loro effetto dannoso.
Effetti dannosi del fumo:
1. riduce le difese immunitarie
2. danneggia l’apparato cardiocircolatorio (genera ipertensione arteriosa, aumento del battito cardiaco e può causare infarto del miocardio e ictus)
3. danneggia l’apparato respiratorio (determina asma, bronchiti e laringiti croniche e aumenta il rischio del cancro a polmoni, bocca, faringe, laringe, esofago, fegato, vescica, pancreas)
4. può provocare impotenza nell’uomo
5. nella donna, può ridurre sino al 20-30% la fertilità, determinare aborti spontanei, un anticipo della menopausa (circa 2 anni rispetto alle non fumatrici) e l’osteoporosi.
Il fumo passivo, inoltre, aumenta il rischio di contrarre malattie per i non fumatori.
Vantaggi dello smettere di fumare:
Oltre ai vantaggi legati alla salute, ve ne è anche un altro di ordine economico: niente più soldi andati in fumo.
Liberarsi dalle sigarette comporta, fra l’altro
1. maggiore resistenza fisica
2. sonni migliori
3. minore nervosismo
4. pelle più elastica
5. capelli più brillanti
5. alito più gradevole.
6. Non più alterato dal gusto della sigaretta, il cibo risulta più saporito.
7. Il metabolismo, che in un fumatore è accelerato, subisce una riorganizzazione e non si verifica più un consumo straordinario di calorie.
Relativamente al consueto aumento di peso che si verifica in chi smette di fumare, la ritualità associata alla sigaretta viene talvolta sostituita da un continuo piluccare cibo; l’aumento di peso che in genere ne consegue è momentaneo e si può prevenire con una corretta alimentazione.
La nicotina crea dipendenza, agendo direttamente sul sistema nervoso come una droga psicoattiva e non è facile superare il periodo di astinenza, caratterizzato da irritabilità, insonnia, incapacità a concentrarsi, sudorazione fredda, mal di testa, depressione, aumento dell’appetito.
Le abitudini legate al fumo si eliminano attraverso lievi cambiamenti nello stile di vita e, per contrastare la voglia impellente di accendere una sigaretta, è bene provare a concentrarsi su qualcos’altro e bere un bicchiere d’acqua per riempire lo stomaco, rilassarne le pareti, attenuare la fame ed espellere la nicotina, sostanza idrosolubile. È consigliabile, inoltre, fare movimento, evitare bevande alcoliche, tè e caffè, così come tenersi lontani da luoghi e situazioni legati alle sigarette.
Rinunciare al fumo definitivamente.
Per rinunciare al fumo, la forza di volontà, da sola, non è sufficiente. Occorre perciò individuare il sistema più adatto a ogni singola esigenza, indagando le cause per cui si fuma, le motivazioni che inducono a smettere e il grado di dipendenza da cui si è condizionati. Il medico di famiglia è la figura più idonea per fornire il sostegno e le informazioni adeguate per affrontare il tabagismo e a orientarsi fra le svariate e talvolta pittoresche soluzioni presenti sul mercato. Una solida convinzione, insieme con la fiducia nella propria capacità di riuscita, deve sostenere ogni tentativo: la maggior parte degli ex fumatori, prima di smettere in modo definitivo, ha sperimentato diverse ricadute, ma insistere non può che giovare.
TERAPIE PSICOLOGICHE
Prevedono un supporto individuale e di gruppo utile a contrastare la dipendenza psicologica generata dal fumo; la loro efficacia è proporzionale alla convinzione dell’interessato di smettere di fumare e aumenta qualora vengano associate ad altri sistemi farmacologici. Psicologi qualificati sfruttano metodologie cognitivo-comportamentali per indurre gli utenti a smettere progressivamente di fumare. Sono consigliate anche le tecniche di rilassamento come lo yoga, il training autogeno e la sofrologia (basata sulla combinazione di musica e parole). Praticata da esperti psicoterapeuti, l’ipnosi, attraverso sedute individuali o di gruppo, agendo su impulsi inconsci, cerca di indebolire il desiderio di fumare .
TERAPIA FARMACOLOGICA
Ha lo scopo di ridurre la sintomatologia dovuta alla dipendenza fisica da nicotina e annovera farmaci antidepressivi, come quelli a base di bupropione, sostanza entrata in commercio in Italia a partire dal 2000, che agisce a livello cerebrale sulle stesse aree del cervello coinvolte dalla nicotina e riduce i sintomi da astinenza. Questi farmaci necessitano di ricetta medica e non sono indicati per coloro che assumono già antidepressivi, che soffrono di diabete, di disturbi psichici e che sono soggetti ad attacchi di epilessia; possibili effetti secondari sono insonnia e cefalea. L’efficacia della clonidina, farmaco impiegato per curare l’ipertensione e la tossicodipendenza, è fortemente limitata dai suoi effetti collaterali: sonnolenza e depressione.
Vi sono poi farmaci che prevedono un rilascio di "polacrile di nicotina" da parte di ritrovati sostitutivi della sigaretta; non necessitano di prescrizione medica, sono di facile utilizzo, ma sono controindicati per le gestanti e per chi è interessato da ipertensione, insufficienza cardiocircolatoria o enfisema polmonare. La dose di nicotina viene lentamente diminuita e, progressivamente, dovrebbero attenuarsi anche che i sintomi della dipendenza. ATTENZIONE! Onde evitare un avvelenamento da nicotina, responsabile di spiacevoli effetti collaterali, durante il trattamento è necessario abbandonare le sigarette in modo definitivo.
Il rischio sotteso a questo genere di ritrovati è quello di sostituire la dipendenza dal fumo con quella dai farmaci stessi. Il cerotto transdermico, applicato sul corpo, rilascia un costante flusso di nicotina al fine di ridurre i sintomi d’astinenza; il dosaggio varia a seconda dei casi, come anche i tempi di applicazione: da due a sei mesi. È possibile che si verifichino prurito e irritazioni cutanee nei punti sottoposti all’applicazione. La gomma da masticare, così come le caramelle al sapore di nicotina, riduce il desiderio di fumare, ma può procurare bruciori faringei e gastrici. Tale trattamento può costituire un completamento alla terapia dei cerotti, ma occorre rispettare una determinata tecnica di masticazione. Lo spray nasale e i prodotti per l’aerosol rilasciano nicotina che viene assorbita attraverso le mucose del naso; nella prima settimana di trattamento è facile che si verifichino riniti, irritazioni della gola, tosse e lacrimazione. Al pari degli inalatori, le sigarette elettroniche, prive di tabacco, hanno il vantaggio di rimpiazzare il gesto di fumare. I cosiddetti deterrenti del fumo sono prodotti (specie all’acetato d’argento) che alterano il gusto del tabacco rendendolo sgradevole, ma di per sé non costituiscono un reale rimedio per smettere di fumare.
Molto sfruttata è infine la MEDICINA ALTERNATIVA, che offre svariate metodologie.
1. Laser
Quella del laser a bassa frequenza di erogazione (30-60 Hertz) è una tecnica indolore e priva di effetti collaterali approvata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in grado di arginare la dipendenza fisica dalla nicotina e aiutare a smettere di fumare. Durante il trattamento vengono stimolate zone cutanee specifiche (orecchie, naso, mani, braccia) per attivare la liberazione naturale di endorfine, sostanze prodotte dal cervello in grado di diminuire la sensibilità al dolore. Solitamente i centri specializzati nella terapia del laser garantiscono anche un programma di supporto psicologico e un controllo regolare del livello di monossido di carbonio nell’aria espirata dal paziente.
2. Magnetoterapia
La magnetoterapia è una pratica basata sull’auricoloterapia magnetica, approvata dal Centro Antifumo Europeo, che coniuga la tecnologia con i sistemi tipici dell’agopuntura e dell’auricoloterapia. Tale metodo è relativamente semplice e attuabile autonomamente da parte del fumatore. Due piccoli biomagneti, applicati nell’orecchio per 3-4 ore al giorno, già nell’arco di una settimana riducono il desiderio di fumare grazie alla produzione di endorfine da parte di specifici neurotrasmettitori stimolati in tal senso. Attraendosi, i magneti assolvono alla loro funzione senza che vi sia la necessità di forare l’orecchio; vanno utilizzati per circa un mese e non comportano effetti collaterali: l’unico inconveniente prevedibile è l’aumento di peso.
3. Fitoterapia
Altro metodo efficace, se integrato con ulteriori ritrovati farmacologici, è la fitoterapia, che sfrutta le proprietà medicinali degli estratti vegetali e può essere utile per generare antiossidanti, reintegrare il fabbisogno di vitamina C compromesso dalle sigarette e per depurare l’organismo dai residui tossici che agevolano al dipendenza da nicotina.
4. Agopuntura
L’agopuntura, antica tecnica terapeutica orientale, prevede l’inserimento di sottili aghi o altri dispositivi nella cute di specifiche zone del corpo e agisce inibendo i centri nervosi coinvolti dalla dipendenza e attivando il decondizionamento necessario per abbandonare il fumo. L’agopuntura al naso decongestiona il tratto respiratorio e ingenera nel paziente una sensazione di disgusto nei confronti del tabacco; quella all’orecchio, invece, può essere associata al laser per stimolare la produzione di endorfine.
Salute e benessere
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