Un master richiede un investimeno consistente, ecco perché non è un passo da fare alla leggera e richiede una scrupolosa valutazione. I fattori a cui prestare attenzione prima di scegliere se fare o no il master sono quelli che riguardano le opportunità lavorative create dal master stesso.
Il master dovrebbe essere un collegamento con il mondo del lavoro, ed è perciò totalmente inutile se non si rivela poi adatto ad aprire nuove porte professionali. Ma come si fa a capire se un master assolve alla sua funzione? Anzitutto, lo si capisce dalla qualità della scuola che lo eroga. E una scuola è di qualità quando garantisce trasparenza, buon rapporto qualità/prezzi, corsi di durata ragionevole, docenti provenienti dal mondo delle imprese, ufficio placement funzionante, metodi didattici innovativi.
Il master, però, va scelto anche in base alle proprie ambizioni e al proprio percorso di laurea, cercando un compromesso tra i sogni e la realtà lavorativa.
- Master per laureati in Lettere: bene il settore delle Risorse Umane, così come quello della gestione delle relazioni sindacali, della consulenza del lavoro. Meno quotati i master per la gestione e il management di archivi e biblioteche, a meno che non si abbia la certezza di poter entrarein quest’ambito;
- Master per laureati in psicologia: oltre alla professione di psicoterapeuta, un laureato in psicologia può anche lavorare in ambito aziendale come psicologo del lavoro, recruiter, coach, oppure diventare counselor lavorando per gruppi di lavoro o famiglie. bene allora i master HR o le scuole di counseling;
- Master per laureati in Diritto: chi l’ha detto che i laureati in Giurisprudenza possono diventare solo avvocati? Il mondo delle aziende ha bisogno di loro come esperti di compliance, giuristi d’impresa, avvocati d’affari, basta avere il master giusto!
- Master per laureati in Economia: se si cerca una specializzazione, valutare quali sono le nuoveopportunità offerte dalla crisi attuale, come ad esempio quello del risk management!
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