Il linguaggio del corpo è un segnalatore di emozioni e di pensieri nascosti e reconditi, pensieri che non si ha voglia di palesare in quel momento o che è il caso di tenere per se stessi.
Quando si parla di linguaggio del corpo non ci si riferisce a una scienza esatta ma a un vero e proprio linguaggio che come tale lascia spazio a interpretazioni differenti a seconda del contesto, degli interlocutori e del ruolo ricoperto dagli stessi e così via (la gioia può essere espressa con un sorriso, con delle lacrime, con il mutismo, eccetera); non esiste un modo solo per specificare uno stato d’animo, questo è certo.
Il linguaggio del corpo conserva le caratteristiche tipiche della comunicazione, una comunicazione non verbale in questo caso: ogni parte del corpo è capace di comunicare qualcosa in qualsiasi momento. Per capire e saper interpretare il linguaggio del corpo è essenziale saper focalizzare l’attenzione sugli occhi, sulla mimica facciale, sulla postura, sulla gestualità, eccetera.
Essere dotati di una sensibilità e di uno spirito di osservazione davvero sopraffino è essenziale per saper apprezzare ogni segnale che il linguaggio del corpo rimanda: per comprendere per esempio le vere intenzioni di chi sta parlando, se l’interlocutore sta mentendo o se è in imbarazzo e così via. Poniamo il caso del movimento degli occhi durante una conversazione: esiste una correlazione tra i movimenti oculari e le attività mentali (legame ipotizzato da diversi psicologi). Rivolgere gli occhi in alto a sinistra indica l’elaborazione di un ricordo visivo o viceversa rivolgere lo sguardo a destra è indicativo della costruzione di immagini mai viste.
Sfregarsi il mento, toccarsi il naso, guardare in basso sono in grado di segnalare, per esempio, che esiste una forza discrepanza su ciò che si sta dicendo e ciò che si vorrebbe dire ovvero si sta mentendo.
Il linguaggio del corpo non mente perché è estremamente difficile controllarne i segnali data la sua intrinseca spontaneità; si tratta di una comunicazione complessa e ricca di informazioni trasmesse a livello non verbale.
Essere in grado di codificare il linguaggio del corpo significa essere in grado di limitare fraintendimenti vari e di capire fino in fondo il messaggio subliminare che l’altro sta trasmettendo involontariamente.
Esistono, però, dei rarissimi casi in cui il linguaggio del corpo è manipolato per i propri scopi ovvero è strutturato per ottenere fiducia e rispetto del proprio interlocutore: un caso tipo è quello della vendita diretta.
Il venditore di professione sa benissimo che di fronte al cliente deve presentarsi in una certa maniera e deve comportarsi in modo professionale e accomodante, sa insomma che non può lasciar spazio a spiragli fatti di dubbi e incertezze. Parliamo ovviamente di una pseudo alterazione della natura del linguaggio del corpo, una strumentalizzazione studiata e articolata da anni di esperienza e di esercizio; parliamo di un linguaggio del corpo che ha ben poco di spontaneo proprio in virtù del suo scopo e cioè la vendita.
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