Nella realizzazione di un sito web è ormai necessario confrontarsi con quello che è diventato uno degli strumenti principali nell’uso di internet: la ricerca nei motori. Formulate attraverso quelle che vengono definite in gergo tecnico query, le ricerche su motori quali Google, Bing o Yahoo hanno superato la soglia di 4.500 per ogni singolo secondo della giornata – per un impressionante totale di più di 400 milioni di ricerche giornaliere!
Il successo di questo strumento è facilmente spiegabile con tre considerazioni:
- la quantità di documentazione sul web (inclusa quella generata dagli stessi utenti attraverso l’utilizzo dei social media) ha raggiunto dimensioni che ormai possono essere gestite solamente tramite software;
- la velocità degli algoritmi di ricerca è aumentata notevolmente – ad oggi Google riesce a rispondere ad oltre 2.900 ricerche per secondo;
- l’affidabilità dei risultati ottenuti – grazie ad analisi di tipo semantico, e allo svilupparsi di tecnologie di valutazione dei contenuti – è sempre maggiore (per quanto lo SPAM sia sempre più presente…).
Attraverso i motori di ricerca, i navigatori possono oggi ottenere informazioni che una volta avrebbero richiesto ore – se non giorni, e spostamenti… – per essere recuperate. Ma è possibile determinare cosa,come e perchè i nostri utenti cercano sul web, per meglio anticiparne e soddisfarne i bisogni?
Rispondere a queste domande è una sfida per chiunque si occupi di webmarketing, sia dal punto di vista della generazione dei contenuti che da quello di una corretta offerta commerciale. La ricerca e la statistica sul web indica che fondamentalmente esistono 3 categorie di ricerche – che rispondono ognuna a differenti operazioni, offrono differenti opportunità e – per il possessore del sito – hanno differenti valori.
Vediamo questa differenze in breve:
Ricerche informative
Questa categoria è forse la più ampia, e coinvolge tutte le ricerche di informazioni “pure”, allo scopo di pura conoscenza. Sono ricerche di contenuti che si vogliono consultare esclusivamente per reperire informazioni; giocano un fattore rilevante la curiosità, il desiderio di studiare o approfondire dei concetti e, di particolare interesse per le attività commerciali, il reperire informazioni su prodotti che si stanno valutando.
Esempi di ricerche informative:
- trovare la filmografia completa di Steven Spielberg
- visualizzare le ultime news della CNN
- trovare le previsioni meteo per il week-end
Possibilità offerte da queste ricerche: i navigatori che giungono sul nostro sito per ricerche di tipo informativo possono ricavare un’impressione positiva sul brand, aumentando l’affidabilità percepita; inoltre si possono utilizzare i loro “movimenti” all’interno del sito per valutazioni sull’efficacia dell’interfaccia, della navigazione, etc.
Valore della ricerca: moderato, ma sono particolarmente preziose le ricerche informative che coinvolgano caratteristiche tecniche di prodotti o servizi – o relative recensioni.
Ricerche di consultazione
Le ricerche di consultazione sono quelle ricerche in cui il navigatore ha già le idee chiare su cosa vuole, o su quale sito visitare. Il navigatore si limita ad usare il motore di ricerca come riferimento per la consultazione di un sito di già conosciuto, di cui magari non ricorda l’URL preciso. Ciò, paradossalmente, è rafforzato che ad oggi qualcuno ancora conosce la differenza tra la barra degli indirizzi e la input box di ricerca di Google!
Esempi di ricerche informative:
- Consultare lo stato dei propri ordini su Amazon
- Trovare il sito di Trenitalia per consultarne gli orari
Possibilità offerte da queste ricerche: i navigatori che giungono sul nostro sito per ricerche di consultazione sono solitamente clienti abituali (per cui dobbiamo solo assicurarci di mantenerne la “fedeltà”) o utenti che ci sono arrivati … per errore! Offrire informazioni diffuse anche sulle funzionalità generiche del sito può essere utile per raccogliere qualche conversione – o semplice contatto – in più.
Valore della ricerca: se la ricerca è del cliente abituale, il valore è altissimo. Il cliente è già abituato all’utilizzo del sito, e probabilmente dopo l’arrivo dal motore di ricerca procede con transazioni senza troppe navigazioni. Se l’utente invece è arrivato sul sito per errore solitamente segue una navigazione molto breve (se non addirittura inesistente), dal valore piuttosto basso.
Ricerche transazionali
Le ricerche transazionali sono tutte quelle ricerche in cui l’utente vuole, come dice il nome, portare a termine una transazione. La transazione può coinvolgere o meno un pagamento, ma fondamentalmente comporta sempre l’utilizzo di una qualche funzione dinamica sul sito (iscrizione, attivazione di un servizio, inserimento di un prodotto nel carrello di un sito e-commerce….).
Esempi di ricerche transazionali:
- Acquistare l’ultimo modello di Imac dal sito della Apple
- Iscriversi al social network last.fm
- Creare un account su Facebook
Possibilità offerte da queste ricerche: Le possibilità sono innumerevoli. I navigatori non stanno semplicemente consultando, ma operano già con funzioni più avanzate (e-commerce, attivazione profili, e così via). Offrire prodotti ausiliari, suggerire altri servizi, visualizzare possibili profili o consigli di altri utenti sono solo alcune delle molteplici opportunità che questo tipo di ricercatore offre.
Valore della ricerca: Alto.
Conclusioni
Le tipologie di ricerche, come abbiamo visto, sono differenti – e le risposte che il nostro sito deve offrire sono altrettanto diverse. Lo studio dei search pattern (ovvero dei metodi con il quale il navigatore ricerca e persegue i propri scopi) è solo uno dei tanti parametri da tenere in considerazione quando si realizza un sito web, al fine di poter sfruttare un buon posizionamento sui motori di ricerca; efficacia e attenzione verso le esigenze dell’utente restano senza dubbio essenziali in un buon webdesign.
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