Come spesso succede, sono gli avvenimenti politici i driver più influenti sul mercato finanziario. La crescita delle tesnioni tra Stati Uniti e Corea ha catalizzato le mosse degli investitori, che sono state orientate alla prudenza. Questo ha spinto con forza tutti questi asset che vengono considerati “rifugio” sicuro sui mercati. Dopo il tweet del presidente Usa Donald Trump, che ha avuto toni minacciosi verso la Corea del Nord, le attività a rischio come S&P500 e Nasdaq100, ma anche i futures Nikkei hanno cominciato a diminuire.
Destino inverso per gli asset rifugio. Ad esempio lo Yen giapponese (ma anche il franco svizzero). La valuta nipponica ha guadagnato terreno, e questo malgrado la banca centrale di Pechino sia l’unica delle major a volere continuare con una politica monetaria accomodante. L’evento clou di questa settimana nel Forex è stato lo scivolone del cross USD / JPY al di sotto del livello chiave di 110,00 (qui trovate un’analisi del miglior conto trading online forex). Peraltro si tratta di un livello dal forte valore psicologico, come tutti i numeri tondi.
Dal punto di vista tecnico inoltre siamo poco oltre un livello di Fibonacci (posto a 109,90), e il fatto che i prezzi siano rimasti sotto quota 110 è probabile che farà sentire i suoi effetti anche nelle sessioni a cavallo di Ferragosto. Il grande driver per lo yen è senza dubbio l’avversione al rischio. Facciamo chiaramente riferimento al mercato Forex “puro”, mentre anche se utilizzassimo il miglior sito per opzioni binarie comunque avremmo un rischio maggiore connesso al particolare tipo di operazioni effettuato.
Proprio l’atteggiamento molto dovish della Bank of Japan la sta favorendo. L’aspettativa di una politica monetaria ccomodante, senza scossoni, produce un ambiente abbastanza confortevole per i movimenti di portafoglio, in quanto la prospettiva di tassi meno alti stimola l’utilizzo di Yen per finanziare posizioni in strumenti più forti (come il dollaro Usa). A luglio la BoJ ha ulteriormente abbassato le aspettative di inflazione, che non raggiungerà l’obiettivo del 2% fino al 2019 (anno fiscale 2020 per il BoJ). Questo ha mantenuto i mercati con l’aspettativa che non ci sarà nessun ritocco alle misure di stimolo.
Nelle prossime sedute di metà agosto è probabile che la coppia USD / JPY vedrà il biglietto verde fortemente sottostimato, anche perché i dati sull’inflazione resi noti l’11 agosto sono stati deludenti. Ad ogni modo, proprio perle premesse fatte saranno in molti a mantenere una posizione neutrale riguardo allo Yen giapponese, e gli operatori probabilmente desidereranno raccogliere i propri spot.
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