L’Eurozona torna a mostrare i muscoli. Dopo un periodo di sostanziale equilibrio rispetto al dollaro, la valuta unica ha ripreso a marciare spedita sulla scia dei dati macro positivi e dei verbali dell’ultimo meeting BCE. Da questi ultimi sono infatti emerse delle spaccature all’interno del board riguardo al tema del Quantitative Easing. Non c’è stata infatti unanimità di vedute sul tema.
Due driver spingono la valuta unica
Alcuni membri infatti avrebbero preferito accelerare i tempi per raggiungere la normalizzazione monetaria. Invece succederà che dal prossimo 1 genniao il piano di acquisto titoli verrà prolungato e al tempo stesso dimezzato. La portata degli acquisti di Bond infatti scenderà a 30 miliardi di euro al mese. Il fatto che alcuni membri siano propensi ad una svolta in tempi più rapidi ha impresso l’accelerata alla valuta unica. Basta vedere in questo caso l’indicatore MACD come funziona per comprendere quanto sia forte la spinta avuto dalla valuta unica.
Ci sono poi i dati in arrivo soprattutto dalla Germania a confortare i trader. I mercati finanziari del resto tendono sempre a osservare con attenzione i dati economici tedeschi. Questo sia perché l’economia tedesca è la locomotiva d’Europa, sia alla luce delle attuali incertezze politiche in Germania. Eppure l’indice IFO sulla fiducia delle imprese è andato piùforte di quanto si aspettassero i mercati. Inoltre la Germania registrerà probabilmente il suo migliore anno economico dal 2011. Non c’è quindi da stupirsi se la divisa unica ha ampliato negli ultimi tempi il suo vantaggio nei confronti del biglietto verde, tornando oltre quota 1,19 e che gli analisti dei migliori broker CFD sono convinti che l’euro-dollaro continuerà a salire.
Ad ogni modo occrrerà tenere presente anche le prossime mosse della FED. Gli ultimi dati sull’inflazione evidenziano che sta aumentando, più o meno lo stesso che sta succedendo in Europa. Tuttavia le aspettative del mercato sono significative riguardo una stretta monetaria della Fed, e difficilmente i mercati rimarranno delusi.
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