Russia Torna il Gold Standard

La Russia torna al Gold Standard, anche se al momento è stato dichiarato un ritorno a scadenza, con il fine di accantonare più oro possibile definendo in 5000 rubli il valore di un grammo del prezioso metallo giallo.
Attualmente la Russai si trova coinvolta in prima linea in uno scontro in cui la disputa militare rappresenta solo la punta dell’iceberg, in realtà ciò che oggi i paese sovietico rappresenta è un mondo che conosce confini ma piuttosto una idea di vita che non si vuole arrendere all’introduzione di uno stile di vita sempre più virtuale e sempre meno reale.
Le elite globaliste si trovano da due anni a questa parte un avversari di livello che raccoglie consensi in tutto il globo sia con lo schieramento di interi paesi se non la stessa maggioranza assoluta della popolazione anche in quei luoghi dove i governi si sono schierati contro.
Oltre alla difesa militare la Russia ha deciso di rilanciare il ruolo del rublo ad alternativa valutaria al dollaro americano, una mossa che richiede una moneta affidabile che per questo è stato deciso di agganciarla ad un bene fisico sicuro come l’oro.
Il prezioso metallo giallo da oggi e per tutto il tempo che la Russia lo concederà potrà essere monetizzato direttamente in rubli come oggi accade per le altre valute come anche l’euro affidandosi ad attività compro oro come questa che si trova a Firenze.
Non per nulla anche la valuta americana che è stata per decenni la moneta internazionale utilizzata anche come riserva finanziaria ha iniziato questo ruolo proprio come moneta convertibile in oro.
Fu proprio il prezioso metallo giallo a favorire la diffusione del dollaro come moneta globale, un ruolo oggi decaduto con la cessazione degli accordi di Bretton Woods nei quali veniva stabilità la possibilità di conversione con l’oro.
In questo caso gli accordi caddero con la presidenza NIxon che per evitare l’eccessiva perdita di riserve auree americane la abolì a causa delle spese eccessive sostenuta dagli Usa nella guerra con il Vietnam.