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Chi l’ha detto che la cancellazione protesti avviene solo dopo un iter lungo…?

Per ottenere la cancellazione dei protesti per riabilitazione, il debitore deve ottenere dal creditore l’originale del titolo di credito (la cambiale), ed un estratto di repertorio fornito dal notaio che ha effettuato il protesto. A quel punto il debitore ed il creditore dovranno autenticare la liberatoria di pagamento presso gli uffici comunali.

Prima di arrivare ad una cancellazione protesto, la situazione può non essere semplicissima se, ad esempio, non si è in possesso di un documento originale. In quel caso, bisognerà ottenere una fotocopia dell’assegno o della cambiale; tale copia può essere ottenuta, per gli assegni, dalla banca che ha incassato l’assegno in questione o, per le cambiali, dalla Cassa Cambiali o dal notaio.

Una volta che il debitore è in possesso di tali documenti, bisogna avviare l’iter di riabilitazione presso il tribunale o presso la Camera di Commercio locale che, dopo opportuni accertamenti, procederà con l’effettiva cancellazione protesti. Come si sa, la burocrazia italiana tende a mettere i bastoni tra le ruote del contribuente ad ogni piè sospinto, quindi questo genere di iter può essere piuttosto lungo e complicato.

Per questo motivo è sempre consigliabile avvalersi delle prestazioni di uno specialista in materia di cancellazione dei protesti come lo studio broker associati, che saprà trovare insieme a voi la soluzione più adatta per ottenere il miglior risultato nel più breve tempo possibile, mettendo il protestato in condizione di avere di nuovo accesso al sistema creditizio.

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