Adesso che si comincia ad intravedere il fondo del barile e che anche l’illusione che un governo tecnico potesse miracolosamente adeguare l’economia Italiana alle rigide regole stabilite dalla Germania sta naufragando, si cominciano a fare ipotesi concrete per cercare di trovare gli oltre 20 miliardi di euro necessari a far quadrare i conti dell’economia Italiana. Tra queste la più credibile è l’ipotesi di vendere parte delle riserve d’oro custodite dalla banca d’italia per conto dello stato, la soluzione già auspicata da alcuni potrebbe rappresentare una valida alternativa ad un ulteriore manovra, su un’economia già in gravissima difficoltà.Le riserve d’oro Italiane sono inferiori come quantità soltanto a Stati Uniti e Germania, possano infatti contare su oltre 2000 tonnellate di oro depositate, più precisamente 2.451,8 tonnellate secondo gli ultimi dati del World Gold Council, l’ente supremo che regola e monitora gli scambi e i depositi d’oro a livello mondiale. Un’eventuale scelta di coprire con una parte delle proprie riserve auree il debito con il fondo monetario europeo, dovrà comunque attenersi alle regole mondiali dettate dal WGC che permette vendite d’oro non superiori alle 400 tonnellate all’anno da parte degli stati sovrani, anche se già la vendita di 400 tonnellate d’oro al prezzo stabilito dal WGC di 1722 dollari l’oncia porterebbero alle casse dello stato Italiano 18.583 miliardi di euro, una cifra che quasi da sola coprirebbe gran parte della cifra necessaria per mettersi in regola con il fondo monetario.
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