Economia e lavoro

L’innovazione dell’industria alimentare lancia l’export italiano

Nell’industria alimentare il made in Italy è da sempre garanzia di qualità. In tempi moderni però alla tradizione culinaria italiana si è lentamente affiancata la tecnologia: nella distribuzione alimentare su larga scala l’industria meccanica per la lavorazione ed il confezionamento del cibo, grazie alla ricerca continua, sta offrendo ottimi nuovi strumenti di lavoro per le aziende italiane che esportano all’estero. La conferma del ruolo fondamentale dell’industria meccanica nel settore alimentare si è avuta anche in occasione della ventisettesima edizione di Cibus Tec, Technologies & Solutions for the food industry, la fiera internazionale del settore meccano-alimentare che si è tenuta alla Fiera di parma dal 18 al 21 ottobre 2011. Le novità tecnologiche in mostra a Cibus Tec 2011 riguardano tutti i settori dell’alimentare, dalla lavorazione delle materie prime come la carne ed il latte all’industria conserviera, dal packaging alle attrezzature per molini e per pastifici, dalle macchine per la lavorazione del caffè alle affettatrici alle macchine industriali alimentari. Dal convegno inaugurale della fiera è emerso che attualmente ben il 43% delle imprese alimentari italiane aggiornano i macchinari e sono estremamente recettive rispetto a quelle che sono le novità che l’industria meccanica crea per il loro settore; tale attenzione si è tradotta in un incremento del 18% dell’export per questa aziende, percentuale che è tripla se confrontata con la percentuale di aumento dell’export per le imprese che invece non hanno innovato. Roberto Monducci direttore del dipartimento per i conti nazionali e le statistiche economiche dell’Istat ha spiegato come “L’innovazione dell’alimentare in Italia si fa soprattutto nel day by day e collaborando con l’università oppure in collaborazione con i fornitori di macchine e impianti”. Federalimentare, rappresentata da Annalisa Sassi- presidente dei giovani imprenditori dell’associazione- ha confermato i dati forniti dall’Istat, evidenziando che non tutti gli italiani sembrano essere però consapevoli del valore delle scelta di queste aziende innovatrici, che puntando sull’evoluzione ed il potenziamento delle raffinatrici alimentari, dei macchinari che realizzano il packaging, dei sollevatori meccanici, dei mezzi per la distribuzione. L’imprenditrice sostiene infatti che i consumatori sicuramente apprezzano il contenuto qualitativo delle innovazioni introdotte nel settore alimentare, ma non comprendono a fondo lo sforzo tecnologico che vi è alla base; vedi ad esempio l’introduzione delle vaschette di plastica per la conservazione del prosciutto affettato, che da qualche anno a questa parte ha veicolato una vera e propria rivoluzione nella conservazione e nella durata della shelf life del prodotto stesso, ma che hanno costituito investimento non da poco per le aziende del settore alimentare. Alla fiera è stato presentato, tra gli altri, un macchinario che sarebbe utilissimo per la lavorazione della farina- prima ancora che tramite l’ impastatrice domesticaindustriale- attraverso la pulizia dell’involucro esterno del chicco di grano (cariosside) che grazie ad una“frizione” permette quindi di avere una maggior sicurezza per quanto riguarda le contaminazioni chimiche, biologiche e micotiche. La materia prima così ottenuta è una “farina extra white” estremamente apprezzata nei Paesi del Nord dove si utilizza principalmente per la produzione di pizza e di pasta surgelata. Un forte aiuto alle aziende che intendono seguire i processi di innovazione del settore arriva in particolare dalla banca Cariparma Crédit Agricole che, oltre ai classici mezzi per l’erogazioni dei crediti necessari, dispone di una struttura dedicata che prevede ad esempio, l’entrata della banca nel capitale dell’azienda come socio di minoranza consentendo quindi alle aziende di avere una consulenza a 360°, che segue i processi di crescita dell’azienda. Articolo a cura di Serena Rigato Prima Posizione srl- aziende web marketing

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