Le recenti evoluzioni dei mercati finanziari hanno mandato al tappeto il dollar index. Questo indice misura la variazione del biglietto verde nei confronti di un paniere composto dalle altre valute principali. Ad ognuna di esse viene assegnato un particolare “peso” (il maggiore ce l’ha l’euro, pari a 57,6%, il minore invece è del franco svizzero con il 3,6%).
Fatte queste premesse, non stupisce che in questi giorni il Dollar Index sia andato al ribasso. La valuta statunitense accusa infatti un momento di forte debolezza sul mercato valutario (basta aprire una delle piattaforme bonus trading senza deposito per rendersene conto), e in special modo sta perdendo terreno contro l’euro. La coppia infatti ha toccato nuovamente quota 1,145 e spinge per raggiungere l’importante soglia psicologica di 1,15.
Ma perché l’US dollar index è così importante per capire dove si sta indirizzando l’economia e di conseguenza i mercati finanziari? Essenzialmente perché la redditività delle aziende made in USA è legata alle operazioni con l’estero), e quindi la redditività scende se il dollaro perde valore. I consumatori americani inoltre finiscono per prezzi più alti visto che cresce il costo dei beni importati. Ecco perché gli investitori tremano.
Un dollaro troppo debole potrebbe avere ripercussioni sull’economia americana e su tutti i mercati azionari. Il guaio è che vedendo i grafici dell’andamento de dollaro si nota che la tendenza al deprezzamento è persistente. Essa viene confermata dalle attese di medio/lungo periodo per il cambio EURUSD (con formazione di three white soldiers e three black crows pattern).
Tuttavia, le prossime mosse della Federal Reserve e della BCE potrebbero rovesciare il quadro e dare nuovamente impulso ribassista alla coppia euro-dollaro. Staremo a vedere.
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