Dall’indagine condotta dall’università di Bocconi, per conto di Corriere economia, è stato rilevato che sull’estratto conto del mese di dicembre, di un conto corrente ordinario con operatività elevata, impattano commissioni per 217.20 euro ( di cui 128.25 euro sono commissioni imputate per le operazioni effettuate nel mese, mentre i restanti 89 euro, sono conteggiati come spese di chiusura annua) a fronte dei 159.29 euro valutate a fine 2010.
A far lievitare le spese è l’aumento generalizzato di quasi tutti le commissioni bancarie (pagamento bollette, canone carta di credito/bancomat, esecuzione bonifici) che gravano sia sulle operazioni effettuate fisicamente sia su quelle effettuate da internet. Inoltre non mancano nuove voci di costo da quelle legate al pagamento della rata del mutuo, alla commissione di istruttoria veloce sugli sconfini ecc Se i costi del conto corrente si sono appesantiti, non si può dire altrettanto per la remunerazione della liquidità con i tassi di interesse spesso prossimi allo 0%.
Nonostante ciò, pochi sono i risparmiatori propensi a cambiare banca: tra le cause ostative al cambiamento appaiono determinanti le lunghe procedure burocratiche per aprire un nuovo conto, la scarsa fiducia e soprattutto la pigrizia abbinata ad una scarsa conoscenza. La maggior parte non ha consapevolezza di quali sono le reali spese del proprio conto e teme che il cambiamento possa comportare delle spese supplementari
Il risparmiatore più evoluto, in grado di individuare il conto con le migliori condizioni, può avere benefici particolarmente rilevanti grazie alla elevata concorrenza soprattutto fra le banche on line. Questo tipo di conti non prevedono canoni mensili e presentano costi di gestione nulli o molto contenuti, come ad esempio il conto corrente Fineco, Webank, Iwbank, Youbanking e il nuovo Contomax. Anche le banche tradizionali si stanno muovendo nella stessa direzione offrendo la possibilità di aprire conti on line a zero spese, gratuiti a condizione che vengano usato tramite internet.
Inoltre da un’indagine condotta dall’ Osservatorio Finanziario è emerso che le carte conto, alle quali è associato un codice Iban, risultano essere ancora più economiche dei conti online. Disponendo di un carta conto prepagata ricaricabile è possibile effettuare tutte le operazioni tipiche di un conto corrente: addebitare lo stipendio/pensione, pagare bollette o utenze, effettuare bonifici e inoltre non comportano il pagamento dell’imposta di bollo; l’unico limite è rappresentato da un tetto massimo di disponibilità
Le soluzioni per contenere i costi del proprio conto corrente non mancano: occorre solo individuare il prodotto che si sposa meglio con le proprio esigenze e avere una certa flessibilità a cambiare banca, qualora le condizioni praticate dal proprio istituto risultino essere meno competitive rispetto a quelle che si potrebbero spuntare sul mercato. Per trovare il miglior conto di deposito è possibile consultare il sito www.contosulconto.it
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