Quello dell’incremento e del controllo dei dividendi è uno degli asset strategici per una grande azienda quotata in borsa. Eni, ad esempio, che dal lontano 1992 è una società per azioni, svolge un’intensa attività di investor relator dedicata alla gestione dei rapporti con investitori ed intermediari, alla valorizzazione dell’azienda e alla comunicazione tempestiva di scelte, strategie, movimenti sul mercato.
L’investor relator consente agli investitori di essere costantemente informati sull’andamento dei titoli, sul calendario finanziario e sulle comunicazioni economiche dell’azienda. Una strategia di gestione efficace delle relazioni con gli investitori genera, d’altronde, maggiore fiducia, definendo un mercato più liquido per i titoli e un azionariato più diffuso.
Ad esempio, attraverso l’investor relator, l’azienda Eni rende noto che incrementerà il dividendo per azione sulla base dell’andamento del prezzo del petrolio nel quadriennio 2012-2015 (ovvero 90 dollari a barile nel biennio 2012-13 e 85 dollari a barile nel 2014-15), in linea con il tasso di inflazione Ocse. Il valore del dividendo, dalla data della quotazione in borsa di Eni, è aumentato in media dell’11 per cento ogni anno, e lo yeld — ovvero il rapporto tra il prezzo dell’azione e il relativo dividendo — si è mantenuto sempre ai massimi livelli di settore. Nel 2011 l’andamento del dividendo è stato di 1,04 euro per azione: un valore in leggera salita, nonostante la situazione generale di crisi economica. Queste informazioni, insieme ad altri importanti dati
economici e finanziari che riguardano lo stato patrimoniale e le strategie di crescita di Eni, sono consultabili nella sezione del sito corporate di Eni dedicato alle investor relations, secondo i principi ispiratori di una policy aziendale di comunicazione più ampia, trasparente ed efficace. Una politica comunicativa che permette di tradurre immediatamente i risultati positivi attesi nel prezzo delle azioni, e che “allevia” i fenomeni di oscillazione dei corsi in caso di congiuntura negativa.