Comunicati stampa

Report Bancomail: provider email per le aziende, una partita italiana a tre. Restano al palo i colossi americani.

In questo secondo report, consideriamo il grado di diffusione dei vari provider di email presso le aziende Italiane.
Il campione di aziende analizzate è molto ampio (123.526 imprese). Dalla tabella sottostante si possono estrapolare alcune interessanti considerazioni:

PROVIDERS

Dominio di posta 

n° aziende

GRUPPO TELECOM
@tin.it @alice.it @tim.it @virgilio.it @191.it
44.587

ARUBA.IT
@aruba.it
147

CALTANET.IT
@caltanet.it
26

CHEAPNET.IT
@cheapnet.it
107

CIAOWEB
@ciaoweb.it
200

EMAIL
@email.it
758

EXCITE
@excite.it
91

FASTWEB
@fastwebnet.it @fastweb.it
1.314

GALACTICA.IT
@galactica.it
149

GOOGLE – GMAIL
@gmail.com
246

GMX
@gmx.it @gmx.net
44

INFINITO.IT
@infinito.it
761

INTERFREE.IT
@interfree.it
1.891

IOL
@iol.it
2.377

JUMPY.IT
@jumpy.it
525

KATAMAIL.COM
@katamail.com @katamail.it
794

GRUPPO LIBERO-WIND
@libero.it @inwind.it
44.011

LYCOS
@lycos.it @lycos.com 
59

MICROSOFT
@msn.com @hotmail.com @hotmail.it
2.762

POSTE.IT
@poste.it
88

TELE2 ADSL
@tele2.it
248

TISCALI.IT
@tiscali.it @tiscalinet.it
19.532

VODAFONE MAIL
@vodafone.it
40

YAHOO.COM
@yahoo.com
150

FREEMAIL
@freemail.it
105

DADA – SUPEREVA
@dada.it @supereva.it
571

YAHOO.IT
@yahoo.it
1.943

TOTALE

123.526

La prima considerazione fra tutte è lo "strapotere" di 2 provider sul resto della concorrenza. Il gruppo Telecom con tutti vari servizi/domini (alice, tin, virgilio etc.) ed il gruppo Libero-Wind detengono, da soli, il 71,7% del mercato (88.598 aziende).

L’unico provider che "resiste" è Tiscali, che si attesta (con 19.532 aziende) al 15,8%. Il restante mercato è molto "parcellizzato".

Fastweb, la cui forte penetrazione commerciale come provider di connettività potrebbe far supporre una maggiore presenza, si attesta ad un deludente 1,06% (1.314 aziende).

Microsoft e Yahoo, due colossi del WEB mondiale, dimostrano anche loro uno scarso appeal in quest’ambito, ottenendo rispettivamente il 2,24 e l’1,57%.

Ancora più sorprendente (e deludente) è il risultato di Google Gmail. Appena 246 aziende che equivalgono allo 0,2%. A quanto pare, la grande e completa dotazione di servizi gratuiti ed innovativi, non basta a convincere l’imprenditore a cambiare provider.

Le conclusioni alle quali si può arrivare sono, tutto sommato, palesi: chi è arrivato prima sul mercato, fornendo email gratuite (o legate alla fornitura di connettività) ha, in pratica, coperto quasi per intero la domanda. Telecom, Libero e Tiscali rappresentano, insieme, l’87,5% del campione.

I colossi d’oltreoceano (Microsoft, Yahoo e Google), nonostante l’ampia gamma di servizi e la competitività degli strumenti offerti, non riescono ad imporsi. Probabilmente la comunicazione promozionale del servizio di posta è stata rivolta prevalentemente "lato consumer", trascurando il "lato business".

Per convincere questa tipologia di imprese (già intrinsecamente "difficili", in quanto non utilizzatrici di email di dominio) a cambiare provider, fugando i dubbi sulla perdita di contatti (legati all’abbandono del "vecchio" indirizzo email) occorre molto di più che dei semplici comunicati stampa e/o del marketing virale.

Redazione Bancomail

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