Pietro Vignali si è definito soddisfatto ma anche amareggiato: nel servizio di “Studio Aperto”, l’ex Sindaco di Parma assolto lo scorso marzo dopo 10 anni da un’inchiesta giudiziaria non giustificata, ha raccontato la sua vicenda e l’impatto che ha avuto sulla sua vita e sul suo percorso politico.
Pietro Vignali a “Studio Aperto”
“Sono soddisfatto, ma anche amareggiato”, è la dichiarazione di Pietro Vignali, ex Sindaco di Parma accusato di abuso d’ufficio e assolto dopo quasi 10 anni. Durante una recente intervista rilasciata a “Studio Aperto”, ha raccontato la sua incredibile vicenda, che lo vede purtroppo protagonista di un increscioso caso di “giustizia lumaca”. L’inchiesta giudiziaria che lo ha coinvolto per 10 anni lo ha privato del suo ruolo di Sindaco, del suo tempo e del suo denaro. Tutto ingiustamente, visto che è stato prosciolto dalle accuse nel marzo 2021, dopo aver ricevuto l’avviso di garanzia nel lontano febbraio 2010. Pietro Vignali era accusato di abuso d’ufficio per la presunta assunzione clientelare di 18 dirigenti per il Comune di Parma, ma anche per un danno erariale pari a 3 milioni di euro. Il PM ha concluso lo scorso marzo che queste accuse erano basate su errori investigativi. “Questo caso di giustizia lumaca ha avuto grandi ripercussioni sul piano esistenziale, sul piano amministrativo e sul piano politico sociale”, ha affermato.
Pietro Vignali: le conseguenze della giustizia lumaca
La procura ha ammesso che ci sono stati errori di valutazione nelle indagini, come si apprende dal servizio di “Studio Aperto”, ma purtroppo da oltre 10 anni la carriera politica e la vita privata di Pietro Vignali sono state stravolte. Il risarcimento stabilito dalla Corte d’Appello di Bologna per l’irragionevole durata del processo ha più un valore simbolico che economico, infatti ammonta a soli 800 euro per ogni anno di indagine. “10 anni sono un’eternità nella vita di una persona”, ha commentato Pietro Vignali durante l’intervista, “nel mondo di oggi si contano anche i singoli minuti, figuriamoci gli anni che importanza e che peso possono avere. Le accuse erano tanto infamanti quanto inconsistenti”, per questo la situazione risulta così grave e non va presa sottogamba. In conclusione, Pietro Vignali ha commentato: “Credo che in Italia ci sia bisogno si una seria riforma della giustizia, autenticamente garantista e che metta al primo piano sia la durata, sia soprattutto anche la responsabilità civile dei magistrati, considerando anche talvolta quel cortocircuito tra la magistratura e la comunicazione”.
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