Negli eventi di carattere artistico lo showcase rappresenta un modo veloce e incisivo di far conoscere e consolidare il proprio talento. Tra i vari campi di applicazione, le performance musicali sono sicuramente quelle che sfruttano maggiormente l’impatto degli showcase. La traduzione in italiano ( vetrina ) rende perfettamente l’idea del fine ultimo di questi eventi. Il risvolto promozionale e commerciale ha un ruolo prominente, spesso infatti questi brevi live sono ad uso e consumo degli addetti ai lavori ( radio, discografici e produttori televisivi ). Nel caso invece di uno showcase aperto al pubblico, sempre più spesso in Italia si prediligono le librerie che sono ormai diventate spazi polivalenti dove oltre al supporto fisico ( cd e vinili ) gli artisti possono proporre anche libri e raccolte fotografiche. Gli artisti utilizzano un lasso di tempo relativamente breve, soprattutto, se paragonato ad un live tradizionale o alla data di un tour. Dopo l’uscita di un nuovo album, lo showcase permette di porre in evidenza i brani inediti e al massimo ci può essere l’aggiunta di uno, massimo due successi del passato. Gli artisti scelgono spesso posti di nicchia ( librerie, piccoli club, gallerie d’arte… ) dalla superficie non eccessivamente ampia in modo da creare un atmosfera intima e senza inutili dispersioni. La “ vetrina “ di cui parlavamo poc’anzi rappresenta quindi un vero e proprio “ gioiellino “ artistico da proporre a fan e addetti ai lavori. Oltre alla musica, le arti visive come la pittura e la fotografia sfruttano l’immediatezza degli showcase per fissare nelle mente degli ospiti opere nuove e passate unite da un “ fil rouge “ scelto preventivamente. Anche qui gli ambienti non sono dispersivi e vogliono comunicare un senso di complicità con i visitatori. Lo showcase ha rivoluzionato il concetto di comunicazione artistica, lanciando nuovi lavori artistici in modo veloce e diretto.
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