Il fumo nuoce gravemente alla salute. Su questo non si discute, almeno oggigiorno nella nostra cara e libera cultura occidentale. Stupirebbe quindi sapere che i nostri genitori e i nostri nonni non sono sempre stati dello stesso avviso. In effetti l’immaginario legato al consumo di sigarette era sorprendentemente diverso da quello imperante dalla fine degli anni ’70 fino ai giorni nostri.
Tutto quello che si sapeva delle sigarette nella prima metà del ‘900 era che producevano calore, avevano la facoltà di distendere i nervi e rendevano oltremodo sensuale lo sguardo di certi attori nei film di Holliwood.
La sigaretta (ed è questa la cosa che lascia più sorpresi) faceva bene. I medici addirittura comparivano sui cartelloni pubblicitari con tanto di camice bianco e reclamizzavano questa o quella marca di sigarette declamandone le proprietà curative specifiche e uniche. I vari Butler, Dean, Bogart, Wayne, completavano l’opera dipingendo sullo schermo personaggi immortali dentro cornici fumose e fosche, dalle quali appunto la società attingeva malinconie da anestetizzare con una sigaretta. Un gioco a somma zero. Una droga certo, il cui principio psicoattivo, la nicotina, si rivela particolarmente utile per combattere le tensioni individuali e sociali. Quante sigarette si sono viste fumare nei film sugli amori combattuti e in quelli sulla guerra fredda?
La nicotina di per se produce assuefazione, anche se non è in primis la causa del decesso di milioni di persone (si calcola che il fumo abbia mietuto molte più vittime dell’olocausto) tra cui anche certi attori di Holliwood. Il vero killer che si nasconde dentro le sigarette è il catrame, comodamente ridenominato‚ condensato‚ fino a non più di dieci anni fa, da tutte le case produttrici di sigarette. Il catrame, contenuto in quantità variabile nelle sigarette, penetra i polmoni attraverso la combustione del tabacco e li attacca in modo permanente causando enfisemi e cancro.
Eliminare il problema della combustione ed escludere il catrame dalle sigarette vuol dire in sostanza annientarne il potenziale cancerogeno. Credevamo che ciò fosse impossibile fino ad un anno fa, quando Gianluca Avilia, direttore commerciale di Morrison Electronic, distributore della Sigaretta Elettronica Life, ci ha piacevolmente smentito, dimostrandoci che attraverso una camera di ionizzazione è possibile ricreare l’esatta sensazione del fumare a prescindere dal dover bruciare tabacco (e polmoni). La sigaretta elettronica Life sembra essere la risposta che la tecnologia ha voluto dare a decenni di inconsapevolezza prima, e di rimorso in seguito, dovuti al ritardo con cui i media hanno affrontato il problema dei danni da fumo.
Certo, forse Il vecchio Bogart non sarebbe stato lo stesso con una sigaretta elettronica in mano, ma sarebbe stato un piccolo prezzo da pagare per evitargli la fine che fece.
Per tutte le informazioni sulla sigaretta elettronica (su come funziona, su dove acquistarla, etc.) vi giriamo il link della sigaretta elettronica life:
http://www.morrisonelectronic.com