La nuova comunicazione Ceres firmata PBCOM partita il 20 Aprile sulle reti Mediaset, RAI, SKY, MTV e All Music non è un semplice spot, ma una vera e propria operazione multimediale.
Abituata ad anticipare gusti e tendenze, a promuovere talento e creatività, Ceres questa volta si fa talent scout di una band musicale, gli irriverenti The True Heads. Lo spot si apre con delle luci che si accendono: siamo ad un “live”, ma l’energia e la carica Ceres si accendono solo quando vengono svelati i volti dei musicisti: i personaggi di Enrico Macchiavello, storica matita della brand danese.
Un mix di realismo e grottesco, che conferma lo stile distintivo diventato patrimonio della brand: l’ambiente trash-suburbano, la notte, il divertimento. Uno stile che però, per essere sempre al passo con i tempi, non deve smettere mai di aggiornarsi. Per rafforzare sempre più il legame con i consumatori si è scelto di puntare sulla musica, ma non una musica qualunque: non convenzionale, fuori dagli schemi, di impatto… in una parola, “ceresizzata”.
Di qui l’idea del team creativo di PBCOM guidato da Duri Bardola di produrre un commercial come fosse una vera e propria clip musicale, con tanto di date dei concerti in super. Perché il prossimo appuntamento con The True Heads sarà il 26 maggio sul sito www.ceres.com dove verrà presentato il video ufficiale, cui seguiranno una serie di iniziative legate al mondo di Internet, tra cui contenuti speciali e uno spazio su MySpace, grazie ai quali, forse, scopriremo qualcosa di più sulla misteriosa identità della band…
Sono inoltre previsti oltre 30.000 passaggi in 260 schermi cinematografici distribuiti sul territorio nazionale.
Lo spot, in versione 15’’ e 30’’, è stato girato a Vilnius da Magnet Films. La casa di post-produzione è Rushes, con base a Soho, nel cuore del centro media londinese, leader nell’animazione, computer graphics, motion control e picture manipulation.
Ciò che colpisce è infatti la particolare innovazione stilistica: una contaminazione tra umano, realtà e 3D sempre in perfetta coerenza con il consolidato mondo della marca. Sotto la supervisione di Mark Williams, ciascun animatore ha modellato una testa “virtuale” sopra il corpo “reale” dei 4 musicisti: ogni personaggio ha un proprio carattere ben delineato e il loro compito è stato quello di ricreare ogni “mood” nella sua distintività. Una delle difficoltà maggiori nel trasferire disegni 2D nel mondo 3D è stata la bocca: per mantenere il controllo dei movimenti e i volumi delle labbra è stata utilizzata una particolare e nuova tecnica di rigging.
Da segnalare anche il messaggio conclusivo coniato dalla copy Raffaella Banchero “Be alive, don’t drink and drive”, che intende imprimere nella mente del target di riferimento un messaggio che applichi più nel concreto il tradizionale “Bevi responsabilmente”, legandolo al problema emergenziale, purtroppo ancora prima causa di mortalità tra i giovanissimi, della guida in stato di ebbrezza.
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