Si ha un cortocircuito nel momento in cui la corrente fa un percorso non intenzionale. Quando si verifica un afflusso di tanta corrente potrebbero esserci scintille o anche una miccia abbastanza pericolosa. Solitamente il cortocircuito avviene quando un filo caldo entra a contatto con uno dei due fili presenti nella scatola dei fusibili. La corrente in eccesso determina l’azione dell’interruttore o in alternativa il fusibile inizia a bruciare.
Oltre a questo, il cortocircuito può essere causato anche altri problemi come sovraccarichi o problemi con le spine o gli interruttori, cavi e quant’altro. La pericolosità è dovuta al fatto che la corrente extra fluendo nel circuito può portare ad un’esplosione del filo o un incendio. Se non ti senti sicuro a svolgere in autonomia l’intervento, il consiglio è sempre quello di rivolgerti ad un servizio di pronto intervento.
Misure di tutela prima di iniziare la ricerca del cortocircuito
Proprio per evitare questo problema vengono spesso utilizzati fusibili di sicurezza che in automatico scollegano l’elettricità nel momento in cui nel circuito circola un flusso di corrente eccessivo. In questo modo il danno è limitato fortemente ed in più si riesce ad isolare esattamente il punto preciso in cui è avvenuto il cortocircuito. Può accadere però che il cortocircuito non possa essere individuato date le dimensioni eccessive del sistema elettrico, di conseguenza, qualora ci sia il sospetto che si stia verificando un cortocircuito potrete provare a verificare cliccando su un interruttore o collegando alla presa un elettrodomestico.
Come individuare il cortocircuito
Prima di tutto per poter individuare un cortocircuito bisogna tenere tutti gli interruttori spenti e tutte le luci assieme agli elettrodomestici scollegati. Occorre ripristinare l’interruttore automatico, se scatta nuovamente vi è la probabilità che vi sia appunto un cortocircuito. Poi occorre individuare ciascun apparecchio non più funzionante, il responsabile di questo cortocircuito sarà sicuramente l’elettrodomestico che era in funzione durante il cortocircuito. Una volta scollegato dovrete misurare su i poli tramite l’ohmmetro. Se non è in corto dovrete indagare sul medesimo circuito l’apparecchio il quale va a consumare più energia che potrebbe aver assorbito in modo eccessivo la corrente.
Per testare che il corto non sia avvenuto lungo la linea, dovrete spegnere e scollegare ogni cosa e poi accendere di nuovo l’interruttore. Se anche in questo caso l’interruttore inciampa allora la causa sarà sicuramente nelle pareti. Qualora l’interruttore salvavita scattasse di nuovo la causa potrebbe essere o una presa o una luce con difetto o ancora un cortocircuito avvenuto nel cablaggio. Nel caso in cui, invece, l’interruttore non scatta di nuovo, dovrete procedere accendendo ogni interruttore presente in casa uno per volta finché non si arriva a quello che scatta. É chiaro a questo punto che il problema è relativo ad un apparecchio oppure riguarda la presa che l’interruttore controlla.
Se, invece, l’interruttore non scatta neanche dopo aver azionato gli interruttori uno alla volta, potrete convincervi che il problema è proprio un apparecchio elettrico. Allora cominciate a collegare ciascun elettrodomestico per capire quando l’interruttore interviene, è a quel punto che avrete individuato la causa e potrete isolarla.
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