Arte e cultura

Il Castello Scaligero di Sirmione

 

Quando si giunge sul Lago di Garda, si possono scegliere diverse località lacustri per il soggiorno. Nella parte meridionale del lago, da qualsiasi hotel di Sirmione si potrà godere un panorama mozzafiato. La località offre, poi, delle attrattive storiche d’inestimabile valore, come il Castello scaligero.

La struttura architettonica della fortezza non lascia dubbi sulla finalità difensiva, quando gli assalti dal lago erano tutt’altro che infrequenti e le difese si limitavano all’erezione di muri e torrioni. Nel caso specifico, il Castello scaligero, conosciuto anche come Rocca scaligera, venne ordinato dalla dinastia Mastino I della Scala. Il periodo cui si attribuisce la progettazione coincide con il tredicesimo secolo. Si tratta di una costruzione a carattere militare unica nel suo genere, poiché è quasi interamente circondato dalle acque del Lago di Garda. Si trova all’ingresso del borgo e fu utilizzato nell’ottica del controllo portuale.

Internamente il Castello scaligero include un ampio cortile rettangolare, interamente racchiuso e protetto dalle mura protettive. A ognuno dei quattro angoli si ergono delle torri e la più alta, quella di avvistamento, spicca notevolmente sulle altre. In cima ai torrioni si notano le immancabili merlature.

L’importanza della Rocca scaligera per la vita militare di Sirmione si evince dalla cura con cui veniva blindato il complesso, tramite le sue porte d’accesso. Nel corso della sua storia, sono stati impiantati ponti levatoi, un sistema a saracinesca e in ultimo un portale classico con cardini.

La cura con cui la famiglia della Scala protesse la città lacustre dagli assalti è spiegabile dalla posizione di confine delle sue estensioni territoriali. Tuttavia, gli equilibri geopolitici dell’Italia settentrionale nel Cinquecento indussero i reali a sostituire Sirmione con Peschiera, nella funzione di “limes” del loro territorio. 

Concorse a ciò anche l’ampliamento del potere politico e militare della Serenissima. La Repubblica di Venezia, infatti, fece di tutto per sottrarre il Castello scaligero; una volta riuscita nell’impresa, rafforzò le strutture difensive sul Lago di Garda.

In una terra ricca di storia e castelli come l’Italia, sono immancabili le leggende tramandate dal popolo, circa la presenza di spiriti tra le mura delle costruzioni. Il Castello di Sirmione non sfugge a questa regola, per la gioia dei turisti, in un mix di curiosità e inquietudine. 

La leggenda legata alla Rocca narra di una visita inaspettata a Ebengardo e Arice, rispettivamente il signore che abitava la fortezza e la sua consorte. Durante un forte temporale notturno, bussò alla porta del Castello un viandante, Eraberto, che chiese loro ospitalità. 

L’ospite, lusingato dalla cortesia dei padroni di casa e dinanzi alla bellezza di Arice, se ne innamorò perdutamente. A un suo rifiuto, l’uomo uccise la dama. Ne conseguì uno scontro violento tra Eraberto ed Ebengardo, con la morte del primo. In seguito al dispiacere per aver perso la sua amata, secondo la leggenda lo spirito inquieto di Ebengardo si aggira ancora per le stanze del Castello di Sirmione.

La leggenda, dalla dubbia validità, non deve scoraggiare una visita nel Castello scaligero. Entusiasmante soprattutto se consideriamo le altre costruzioni storiche quali le Grotte di Catullo o le chiese locali. Ogni periodo dell’anno è una buona occasione per visitare Sirmione e le sue bellezze.

 

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