Con la pandemia il settore culturale italiano ha affrontato una crisi profonda. Fondazione Cariplo e Federculture spingono per una fiscalità in linea con l’emergenza. Andrea Mascetti: “Lo Stato deve farsi promotore”.
Crisi cultura, Federculture e Fondazione Cariplo per una nuova fiscalità: il commento di Andrea Mascetti
I segnali positivi dell’estate appena trascorsa dimostrano che il settore culturale in Italia ha le carte in regola per uscire dalla crisi causata dal Coronavirus. Tuttavia, per una ripartenza sostenibile e capace di durare nel tempo, è necessario intervenire in maniera sistematica, in particolare sulla fiscalità. È quanto è emerso dall’incontro “La cultura oltre la pandemia”, promosso da Federculture e Fondazione Cariplo. Il tavolo nasce proprio per elaborare una serie di interventi in materia fiscale per agevolare il rilancio del settore. Tra i relatori dell’evento Andrea Mascetti, Coordinatore della Commissione Arte e Cultura di Fondazione Cariplo. “Quello della fiscalità è un tema fondamentale – ha dichiarato – perché significa rimettere in attività la cultura. Il 6% del Pil di questo Paese è animato dal settore, ma la percentuale potrebbe essere nettamente maggiore”. Quattro le proposte principali sul tavolo: una “nuova” iva per la cultura (4%), detraibilità per le spese culturali, l’ampliamento dell’art bonus e infine finanziamenti pubblici stabili e certi. “Sono convinto che una nuova animazione di questa economia produrrebbe risultati importanti – ha commentato Andrea Mascetti – soprattutto se si considera che il Paese al momento sta affrontando una deindustrializzazione drammatica”.
Andrea Mascetti: “Covid importante occasione di riflessione”
Per il Coordinatore di Fondazione Cariplo il tema della fiscalità è “assolutamente indispensabile”. Agire in questo senso permetterebbe al settore di mettere in pratica gli insegnamenti della pandemia. “Il nostro è un tempo di grandi velocità – ha spiegato Andrea Mascetti – siamo ben lontani dal classico tempo del contadino. Il periodo dell’emergenza è stato quindi utile a chi si occupa di servizi alla cultura per una riflessione profonda su ciò che dovremo fare negli anni a venire. Paradossalmente questo periodo è servito anche a dare un termine a delle attività che si trascinavano da tempo e fare così spazio a nuovi progetti”. Oggi il Paese, soprattutto grazie alle risorse del Recovery Plan, ha l’occasione per rilanciare l’intero sistema culturale. Le sole risorse dei privati, benché abbiano avuto il merito di limitare gli effetti della crisi, non sono infatti sufficienti a portare avanti la trasformazione del settore: “Noi come Fondazione Cariplo siamo intervenuti aggiornando le linee e progettando nuovi bandi. Un esempio quello per la Lettura, un sassolino per i nostri territori ma soprattutto un messaggio per lo Stato, che deve impegnarsi per favorire queste iniziative. Per questo – conclude Andrea Mascetti – ci siamo impegnati a portare questa riforma della fiscalità al centro di tutti i tavoli più importanti”.
No Comments Found