Arte e cultura

Era un grande artista apprezzato all’Estero

Con una videochiamata via Zoom, la curatrice d’arte contemporanea Carmen Gallo ha annunciato ai suoi amici internazionali la morte del pittore Ruffo Caselli, 88 anni, il caposcuola dell’Esistenzialismo Cibernetico.

Ruffo Caselli, nato a Firenze aveva lavorato a Milano e per alcuni anni aveva frequentato il pittore Lucio Fontana a cui era legato da profonda amicizia. Raccontava spesso aneddoti su quel periodo che considerava formativo per la sua arte: ” In quel periodo-diceva-dipingevo piatti di ceramica per far piacere a Lucio Fontana, mi sono anche divertito un sacco, fino a quando ho scoperto le microchips che sono diventate la mia ossessione”!

Infatti è conosciuto come il,pittore della tecnologia e della robotica, fin dagli anni 80 le sue tele che raffigurano robot-umani sono state apprezzate in importanti centri culturali in tutto il mondo, sponsorizzati dal Center for the Multidisciplinary Study of Cybernetic Existentialism di New York, il salotto letterario privato creato e diretto da Carmen Gallo. www.cyberneticexistentialism.com Uomo timido e solitario, Caselli ha creato un nuovo stile pittorico con i suoi colori a olio spalmati “a velo” come precisava lui, sulle tele, ma soprattutto ha stimolato un nuovo modo altamente poetico, e non privo certo di grande umorismo, di interpretare la tecnologia. I suoi robot/umani, ibridi Uomo/ computer e anche alieni, sono ormai conosciuti in tutto il mondo.

Il nome di Ruffo Caselli e’ strettamente legato alle considerazioni filosofiche sulla vita di stampo esistenzialista, infatti già negli anni 80, in una mostra dei suoi quadri in una importante galleria di Soho New York, due galleristi Leo Castelli e Carmen Gallo in conversazione hanno casualmente creato il termine “Esistenzialismo Cibernetico” che e’ stato scritto a caratteri enormi sulla parete. Era il periodo in cui a Soho nascevano mode e tendenze. Un giornale d’arte di Shanghai ha recentemente scritto: prima che esistessero gli “influencers” via internet, c’era il salotto privato di Carmen Gallo, dove diplomatici, intellettuali e celebrità commentavano i quadri bevendo te o sorseggiando prosecco.

In ottemperanza delle regole del momento dovute alla pandemia, le conversazioni del salotto o

“Centro di conversazione” come viene definito dalla curatrice, continuano ad invito via zoom. Per informazioni: [email protected].

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