Prenderà il via il 24 maggio prossimo, presso la Galleria Rosati di Latina (Via Cesare Battisti, 9), la personale di Massimo Di Gaetano. All’inaugurazione della mostra, fissata per le ore 18.00, prenderà parte l’Assessore alla Cultura di Latina, Bruno Ernesto Creo. Atteso, tra gli altri, anche il Sindaco, Vincenzo Zaccheo.
L’esposizione che presenta l’ultima collezione in ordine di tempo dell’artista, romano di nascita ma pontino d’adozione, proseguirà tutti i giorni fino al prossimo 8 giugno (compresi domenica 1 e lunedì 2), dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00 con ingresso gratuito.
Reduce dai successi di critica e pubblico ottenuti nel corso della 78^ edizione della storica mostra “Cento Pittori Via Margutta”, svoltasi a Roma dal 30 aprile al 4 maggio scorsi, Di Gaetano, che ha iniziato a dipingere da bambino sotto la guida della madre, anche lei pittrice, ha scelto di esporre per l’occasione diverse tele e alcuni acquerelli realizzati in quest’ultimo periodo.
Oltre venti, in tutto, le opere, spesso di dimensioni significative, presenti in rassegna. Lavorati con tecniche, materiali e supporti diversi che integrano e completano il lavoro dando vita ad un prodotto più elaborato e definito (dalla tela di iuta o di cotone grezzo ad applicazioni di garza, ma anche cuciture e strappi spesso utilizzati in maniera disordinata), i quadri ritraggono soggetti semplici e facilmente riconoscibili che sono parte essenziale del paesaggio. Il mare, le dune, la spiaggia e la vegetazione che caratterizza il litorale pontino e, più in particolare, Sabaudia campeggiano però sulla tela non tanto come mere riproduzione di questi luoghi, da cui comunque l’artista trae la propria ispirazione, quanto come fedele esternazione dei suoi stati d’animo.
La stessa scelta del soggetto, dunque, non va letta come il “ritorno all’ordine” dopo anni caratterizzati dal periodo astratto prima e da quello neo-espressionista poi, ma la possibilità per l’artista di coniugare l’esperienza maturata nell’uso della materia pittorica con la necessità di esprimere i propri sentimenti evidenziando l’aspetto fortemente simbolico dei paesaggi, riprodotti sulle tele con colori ad olio il cui uso è stato spesso integrato con quello dei pastelli.
“La mia fonte d’ispirazione – ha voluto precisare Di Gaetano, commentando alcune opere – è il litorale pontino. Del resto ho lavorato come “guardiano del faro” e per diversi anni ho prestato servizio al Circeo. Nelle dune, però, non riconosco un soggetto esterno e lontano, un modello solo da riprodurre, ma la maniera migliore per raccontare me stesso. Del resto se da sempre dipingo in studio e senza riferimenti fotografici è proprio perché ho il terrore di essere descrittivo”.
In attesa di fermarsi dopo gli impegni delle ultime esposizioni e tornare a lavorare un po’ con tele, pennelli e colori, però, Massimo Di Gaetano non si è voluto sbilanciare troppo sui prossimi “progetti creativi”. “Come artista amo mettermi in discussione e sperimentarmi continuamente, sia per quanto riguarda le tecniche sia per quanto riguarda le tematiche”, ha confidato brindando alla mostra e aggiungendo ancora: “Staremo a vedere fin dove mi condurrà l’ispirazione”.
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