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Sabaudia: dove parcheggia tutta questa gente e con quali conseguenze?

Sabaudia è una piccola cittadina situata sulle coste laziali dell’agro pontino. Sarà per la bellezza del mare, sempre premiato con la bandiera blu per la pulizia delle acque negli ultimi anni, per il lungo litorale dalla chiara sabbia ed impreziosito dalle dune con la loro caratteristica vegetazione, per la presenza del parco nazionale del circeo (uno dei più antichi in Italia) e del pittoresco omonimo promontorio, che Sabaudia nell’ultimo decennio è diventata un’attrazione turistica molto di moda per la maggior parte degli abitanti del centro-sud.

 

Questo fenomeno colpisce svariate fasce di turisti: dagli abitanti dei paesi limitrofi che quasi quotidianamente si recano in spiaggia, ai turisti affittuari che sono disposti a spendere migliaia d’euro al mese (gli affitti medi delle abitazioni si aggirano intorno ai 2500 euro al mese), ai tanti vip (Massimo Ranieri, Pino Daniele, Massimo Lopez tanto per citarne qualcuno) che abitano le megagalattiche ville, perlopiù abusive, situate ai margini del lago di Paola, alle persone che hanno qui la loro casa estiva. Non c’è che dire, un vero e proprio marasma di gente che con punte nei giorni di Sabato e Domenica si concentra in massa sulle calde sabbie in cerca di svago, sole, o semplicemente di un bagno refrigerante; il problema è solo uno: dove parcheggia tutta questa gente e con quali conseguenze? C’é da dire che il lungomare di Sabaudia è lungo circa 24 km ed il parcheggio, a pagamento, è consentito su un solo lato della strada.

 

Il comune da in appalto ad aziende la gestione dei parcheggi, quindi il suo ricavo è relativamente scarso, ma si rifà con innumerevoli multe; queste inflitte, ai più o meno indisciplinati automobilisti che affollano ogni giorno il lungomare, dalla poderosa armata degli ausiliari del traffico che ogni anno per la stagione estiva affianca le forze dell’ordine locali.

 

Multe a parte, il problema fondamentale del lungomare di Sabaudia è l’eccessivo carico di macchine, che crea non pochi problemi. Se si prende in esame un qualsiasi giorno estivo si possono notare le problematiche che affliggono il lungomare: macchine che fanno avanti ed indietro come avvoltoi in attesa di avventarsi sul primo posto lasciato libero, persone stanche ed innervosite dalla situazione che non perdono tempo ad attaccar brighe, altre che ormai spazientite si parcheggiano barbaramente  sulla duna andando a deteriorare un patrimonio di fondamentale importanza. Aggiungete a questo scenario un sole cocente, il rumore causato dalle auto e dai loro clacson ed il continuo gas che esce dagli scarichi, ed ecco che un paradiso come Sabaudia viene a trasformarsi in un inferno.

 

La soluzione a tutto ciò ci sarebbe ed è così semplice che forse per questo è sfuggita alla giunta comunale. Pensiamo per un attimo ad un lungomare chiuso completamente al traffico dove la gente che voglia raggiungere la spiaggia vi ci si può recare a piedi, con la bici o in alternativa con un potenziato servizio di bus navetta (magari elettrici!). In questo modo verrebbero a mancare tanti elementi nocivi alla società d’oggi: il traffico, lo stress e sopratutto l’inquinamento!

 

E’ vero forse che ne verrebbero meno i soldi nelle casse delle ditte appaltatrici, o quelli al comune guadagnati faticosamente con il lavoro degli ausiliari del traffico, ma ne guadagneremo forse tutti in salute, tranquillità, e ne guadagnerebbe sopratutto l’ambiente. Sono state tante le iniziative del comune a favore dell’ambiente, molte utili ma molte forse mirate più a farsi pubblicità e mettersi in bella vista. A volte un po’ di lungimiranza, a discapito degli effimeri guadagni immediati, potrebbe portare benessere sociale, ovvero ad un rispetto dell’ambiente che tanto difficilmente riesce a sopportarci. Inoltre al comune andrebbe un bel ed invidiabile prestigio che si spera sia d’esempio per tante altre simili realtà presenti nel nostro bel paese. Riflettiamoci.

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