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Le case di paglia

 

 

No, in questo caso i tre porcellini non c’entrano proprio… le case di paglia esistono davvero e sono molto più sicure, robuste ed ecologiche di ciò che si possa pensare! In Italia di edifici costruiti con questa tecnica completamente naturale ce ne sono già più di una trentina.

Abbiamo il piacere di parlarne l’architetto Paolo Robazza,  padovano di origini ma romano d’adozione.

Buongiorno Paolo. Domanda forse banale ma di rito: come ti è venuta in mente per la prima volta questa…”eco-idea”?

Buongiorno a voi. L’idea di realizzare case utilizzando la paglia non è mia. Negli ultimi anni dell’Ottocento i coloni americani realizzarono le prime case di paglia appena iniziarono ad usare la macchina imballatrice. Io ed i miei colleghi abbiamo scelto questa tecnologia per la ricostruzione in Abruzzo in quanto soddisfava molto bene le esigenze: velocità di costruzione, economicità, autocostruibilità e isolamento termico.

Puoi parlarci dei progetti sinora realizzati, in essere e futuri?

Dopo aver realizzato il villaggio EVA, per i terremotati di Pescomaggiore in Abruzzo, ora stiamo completando la prima casa di paglia urbana, a Roma.
Quest’anno inizieremo a sviluppare numerosi progetti tra cui una fattoria sociale con residenze per ricercatori in Mozambico e un villaggio di emergenza per i braccianti agricoli stranieri della Capitanata in Puglia.

Oltre al riparmio energetico ed all’eco-sostenibilità, quali sono i vantaggi ed i benefici di una casa in paglia?

La paglia è una materia prima facilmente reperibile e naturale al cento per cento, ed ha anche il vantaggio di essere molto economica: se un edificio in altro materiale ecologico può arrivare a richiedere una spesa di circa 2000 euro al mq, la paglia ha un costo che varia da 1000 a 1200 euro al mq.
Un altro grande vantaggio della casa di paglia è la traspirabilità delle pareti che consente un ottimo controllo naturale del livello igrotermico degli ambienti interni. In poche parole un’ottima qualità dell’aria e conseguente alto livello di benessere.

Com’è composto il vostro staff?

Il nostro gruppo in questi mesi è in continua evoluzione. Ora siamo in cinque, qualcuno che lavora a tempo pieno e altri part-time. Di fatto sta crescendo un gruppo eterogeneo dove ognuno porta la propria competenza specifica in modo da poter gestire anche progetti complessi.

Cosa ne pensano i tuoi “colleghi” architetti del progetto Case di Paglia?

Raramente c’è indifferenza. In alcuni casi vedo grande interesse, in altri vedo scetticismo. Forse più spesso il secondo.

Fuoriuscendo dal “seminato”…hai qualche suggerimento da dare ai nostri lettori per quanto riguarda altre pratiche quotidiane orientate al rispetto per l’ambiente?

Negli ultimi anni, facendo ricerca sulle ultime tecnologie applicate al risparmio energetico in edizia, ho imparato a non affidarmi acriticamente all’hi-tech. Spesso soluzioni interessanti vengono dall’uso intelligente di materiali semplici.

Grazie mille Paolo, ed in bocca al lupo per questo entusiasmante progetto!

 

 

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