Il portale BigHunter.it prosegue con le interviste esclusive rivolte ai principali attori della scena venatoria italiana, cercando in particolar modo di prospettare gli nuovi scenari che vanno delineandosi in seguito alle proposte di legge depositate in parlamento per la modifica della normativa venatoria.
L’intervista al parlamentare europeo Sergio Berlato, uno dei principali protagonisti nel dibattito della riforma alla 157/92 attraverso la sua proposta di legge che ha riscosso un gran numero di consensi, si aggiunge a quelle già pubblicate dal portale BigHunter negli scorsi giorni a partire da quella all’Onorevole Luciano Rossi, parlamentare di Forza Italia-PDL e tra i fondatori dell’Intergruppo parlamentare Amici del tiro della caccia e della pesca, proseguendo poi con il Presidente di Anuu Migratoristi Giovanni Bana, e l’Avvocato Stefano Masini, Responsabile Ambiente e Territorio della Coldiretti.
Tutti gli interventi hanno aggiunto importanti spunti di riflessione in un momento in cui, placati gli animi turbolenti della fase di progettazione, si delineano orizzonti più concreti e ponderati.
Quei toni “accesi” non sono stati casuali, lo stesso Berlato sottolinea l’importanza di aver smosso “il piattume encefalico che regnava in gran parte delle rappresentanze del mondo venatorio italiano”.
Durante l’intervista Berlato spiega a che punto è il progetto della sua proposta di modifica sottoscritta da numerosi cacciatori che l’onorevole chiama “il popolo del web”: “La Commissione Ambiente del Senato ha già cominciato l’esame delle varie proposte di modifica, iniziando con le audizioni delle categorie economiche e sociali interessate. Alla fine delle consultazioni, la Commissione provvederà alla stesura di un testo unificato da sottoporre all’approvazione dei due rami del Parlamento, cosa che dovrebbe avvenire entro i primi mesi del 2009.
La nuova fase che si prospetta, come sottolineato dagli altri intervistati, necessita un clima di concertazione tra le varie parti anche secondo l’onorevole: “Se il mondo venatorio vuole riguadagnare la credibilità ed il rispetto perduto nei confronti dell’opinione pubblica, deve necessariamente fare un salto di qualità, cominciando a farsi conoscere meglio soprattutto da chi non conosce l’attività venatoria e proprio per questo la critica o, peggio, l’avversa”.
Alla domanda su cosa potrebbe favorire il dialogo tra le associazioni venatorie, Berlato risponde: “La risposta ai nostri inviti all’unità delle associazioni venatorie ha avuto, come risposta, l’utilizzo delle risorse finanziare di alcune associazioni per fare la guerra ad altre associazioni. L’unico modo per unire le associazioni venatorie italiane non è certo quello di invitarle a stare insieme, ma di obbligarle a farlo. Un utile strumento per cogliere questo obiettivo è quello di stabilire, per legge, che i fondi dell’addizionale pagata da tutti i cacciatori per finanziare le associazioni venatorie riconosciute siano erogati solo ed esclusivamente a quell’organismo unitario che rappresenti almeno il 90% dei cacciatori italiani”.
Vai all’intervista di Sergio Berlato
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