Il test alcool, cui possono essere sottoposti i lavoratori di una determinata azienda, serve a verificare l’assenza di dipendenza da bevande alcoliche. Di norma la necessità di sottoporre i lavoratori ai test dell’alcol di instabilità occorre a seguito della valutazione dei rischi, processo fondamentale in materia di salute e sicurezza sul lavoro e che viene suggerito dal professionista al quale è stato conferito il mandato di incarico RSPP esterno. Allo stesso modo si deve procedere, affinché si eviti l’utilizzo di sostanze psicotrope e stupefacenti. D’altra parte, nell’articolo 41 del decreto legislativo 81/2008 sulla sicurezza nei posti di lavoro (altresì denominata normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro), c’è un chiaro riferimento all’obbligo di eseguire tali accertamenti, nel caso di mansioni che siano a rischio per terzi estranei. Se un lavoratore è positivo a questo tipo di accertamenti, deve essere immediatamente allontanato, perché può costituire un pericolo per sé e per gli altri.
Ad esempio un caso tipico è quello che riguarda la visita medica mulettisti i quali, svolgendo una mansione assolutamente delicata e che potrebbe compromettere la sicurezza delle altre persone presenti sui luoghi di lavoro, vengono sottoposti periodicamente a dei test per l’alcool.
In particolare, il test alcool è previsto nel caso si svolgano i seguenti tipi di mansioni: conduzione di automezzi, lavori in quota a più di due metri d’altezza, lavori edili, attività di tipo sanitario o riguardanti l’insegnamento. Le lavorazioni in cui, invece, è prevista una verifica dell’assunzione di droghe sono quelle svolte da autisti in possesso di una patente C, D o E, da conduttori di automezzi pubblici o da chi è addetto al trasporto di rifiuti pericolosi, dai mulettisti (sono i conduttori di carrelli elevatori) oppure da escavatoristi, palisti, gruisti e manovratori di macchine operatrici.
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