La partita Iva comunitaria è una partita iva che ha ricevuto l’autorizzazione da parte dell’Agenzia delle Entrate a operare con l’estero, più in particolare con i paesi facenti parte dell’Unione Europea.
Per poter aprire una partita Iva comunitaria bisogna, come nel caso della partita iva italiana, compilare la Dichiarazione di inizio attività e lì specificare la volontà di compiere operazioni intracomunitarie così da essere inclusi nell’archivio VIES. Bisognerà andare sul sito dell’Agenzia delle Entrate bisognerà compilare il campo “Operazioni Intracomunitarie” del quadro I dei modelli AA7 (soggetti diversi dalle persone fisiche) o AA9 (imprese individuali e lavoratori autonomi).
La registrazione parte dal momento della richiesta della partita IVA comunitaria o dalla ricezione telematica della richiesta di iscrizione al VIES. L’avvenuta inclusione può essere verificata sul sito internet mediante il sistema di verifica delle partite IVA comunitarie. La procedura è molto semplice, e permette a chiunque di entrare nel sistema.
Ma nei prossimi mesi il VIES si avvia a compiere delle pulizie di stagione: pronte 60.000 lettere che indicano la rimozione delle partite iva comunitarie non utilizzate. La lettera arriverà ai proprietari delle partite iva che sono rimaste inattive per un tot di mesi. I controlli del Fisco sui soggetti Iva iscritti nell’archivio Vies avvengono a iscrizione già avvenuta, dato che non sono previsti controlli preliminare all’ammissione. Questi dunque vengono fatti in seguito, così adesso l’Agenzia si vigilanza del VIES sta verificando la regolare presentazione degli elenchi riepilogativi e cancella dalla banca dati coloro che non ne hanno presentato neanche uno per quattro trimestri consecutivi. Coloro che si trovano in questa situazione riceveranno la lettera che comunica l’esclusione.
Attenzione però, perché la lettera non implica l’esclusione immediata: l’effettiva estromissione della partita Iva avviene dopo 60 giorni dal ricevimento della comunicazione. In questo periodo il contribuente può comunque rivolgersi all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate per fornire la documentazione relativa alle operazioni intracomunitarie effettuate e dimostrare dunque che la partita sia inattiva. Potrà così mantenere la propria iscrizione al Vies.
Se invece per qualsiasi ragione la partita iva comunitaria è veramente inattiva non preoccupatevi: anche dopo la cancellazione dal Vies, sarà possibile chiedere un nuovo inserimento in banca dati, direttamente in via telematica tramite Fisconline o Entratel o attraverso soggetti incaricati. La procedura sarà molto simile a quella già effettuata la prima volta, sia per modalità che per velocità. I controlli sull’archivio Vies, ricorda l’agenzia delle Entrate, proseguiranno anche nei prossimi mesi.
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