Se hai bisogno di aumentare la sicurezza di casa sei nel posto giusto. Ecco come scegliere l’antifurto e i vari tipi di allarme. Le risorse messe in campo per studiare e realizzare sistemi d’allarme sempre più efficaci ci offrono una vasta gamma di prodotti fra cui scegliere.
Chi si appresta a scegliere per la prima volta può rimanere disorientato, pensando “Volevo solo un allarme per la casa”.
Fermatevi non è così semplice, ce ne sono fin troppe tipologie. Diremmo proprio allarmi per tutti i gusti. È necessario valutare di quali strumenti è opportuno dotare la propria casa.
Inizialmente è opportuno partire dalle basi, cioè usufruire di sistemi di protezione passiva, come porte blindate e finestre rinforzate con vetri antisfondamento.
Per quanto riguarda la protezione attiva, cioè gli impianti elettronici, è bene proseguire per gradi considerando quali sono le proprie esigenze e le proprie possibilità. Vogliamo ricordare inoltre che esistono delle agevolazioni fiscali per l’acquisto dei sistema difesa.
Prima di tutto occorre fare una distinzione fondamentale, gli allarmi si suddividono in perimetrali, a difesa dei perimetri esterni, e volumetrici, per l’interno dell’abitazione. Una altra distinzione riguarda la tipologia, i classici cablati o wireless, quindi senza fili.
Ogni impianto è alimentato da una centrale, dotata di accumulatore e batteria per il funzionamento senza alimentazione elettrica. È dotato per di più di rivelatori (sensori atti a rivelare eventuali presenze), e dispositivi d’allarme, che esistono di due tipi: locali, come le sirene, o remoti, cioè in collegamento con i numeri d’emergenza.
È possibile occuparsi sia degli interni che dell’esterno o concentrarsi su alcune aree. È possibile quindi creare la cosiddetta cintura difensiva.
I sensori volumetrici invece rivelano in un’area ben precisa e circoscritta che vigilano riportando alla centralina, tramite segnale elettrico, l’intrusione.
C’è chi dubita del loro funzionamento temendo nei classici falsi allarmi. “Se passando il gatto o con una ventata più forte si accende?”.
Occorre spiegare il suo funzionamento. Ogni sensore volumetrico è dotato di sensori a infrarossi che rilevano le temperature delle “presenze”. Ogni essere vivente ha una temperatura diversa ovviamente e il trucco sta qui, appena avvertono una persona si attivano.
Alcuni sensori volumetrici più avanzati sono dotati di chip a microonde in grado di codifica le radiazioni elettromagnetiche emesse da un corpo umano. Altri addirittura sfruttano entrambe le tecnologie, ossia gli infrarossi e il chip a microonde.
È un sistema collaudato e uno fra i più richiesti, risulta piuttosto economico, il prezzo varia, si parte da 20 euro per arrivare a 100 euro.
L’impianto d’allarme cablato invece sfrutta fili o cavi elettrici che vengono incassati nei muri.
Nel caso venga tagliato un filo scatta immediatamente l’allarme, il problema è che necessitando lavori in muratura non sono propriamente economici.
Gli impianti d’allarme senza fili sono alimentati da batterie a lunga durata, essendo facilmente montabili e spostabili sono più economici per garantire la sicurezza casa
Esistono infine gli impianti misti costituiti da una parte collegata da fili e una wifi, funzionante pertanto ad onde radio.
Chiedere il consiglio di un esperto per trovare la soluzione più adatta a te.
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