Come se non bastasse già il clima disastroso che caratterizza in generale tutti i settori dell’economia reale, ma in particolar modo le banche, con continui annunci di perdite e relativa corsa a taglio di costi nel disperato tentativo di mantenere in equilibrio i bilanci, nelle ultime settimane con insistenza è circolata la voce di ulteriori tagli di personale in ambito Unicredit.
In realtà, stando a quanto varato del consiglio di amministrazione del gruppo si è trattato, almeno per il momento, di un “riassetto organizzativo” delle due divisioni Markets e Investment banking e Corporale banking, che andranno a formare un’unica nuova struttura sotto la direzione del vice amministratore delegato del gruppo Sergio Erotti.
Tuttavia, le speculazioni su eventuali tagli che, di solito in tali circostanze, un simile accorpamento genererebbe, non sono cessate fino a tramutarsi in voci su un possibile ritiro del bonus ai dipendenti della divisione Mib, in un rincorrersi che è poi stato ribadito dalle indiscrezioni pubblicate da Il Sole 24Ore. Quindi, se i tagli non sono più – per il momento – certi, sembrerebbe che i bonus siano definitivamente andati in quanto è ormai appurato che la divisione chiude i conti 2008 in perdita.
Queste sono tutte tensioni che si aggiungono al già precario mercato del lavoro, che registra un crescente numero di candidature per ogni singola posizione disponibile, tendenza rilevata da eFinancialCareers.it. “Il mondo finanziario si sta rimescolando, registriamo ora anche candidature ‘random’ che cominciano ad arrivare sul mercato italiano anche dall’estero”, spiega Marco Menghini, amministratore delegato di Human Lab.
Le banche italiane, comunque, continuano a predicare ottimismo e vedono anche nel dato diffuso dalla Banca d’Italia di una lieve crescita della distribuzione del credito su base annuale attestatasi a un più 6,6% a dicembre scorso, una eventuale possibilità di risanamento nel tempo di tutto il tessuto produttivo.
Come già successo in America con la corsa a master e altre qualifiche, allora, la crisi in sé deve essere affrontata con l’intento di farsi trovare pronti per la ripresa. “La situazione attuale, tuttavia, non permarrà in eterno e questa fase di mercato potrebbe rappresentare una ottima occasione per rafforzare le proprie competenze, acquisire un riconoscimento professionale globale, quale il diploma CFA”, indica Barbara Valbuzzi, CFA – Presidente Italian CFA Society.
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