L’essere umano è un organismo molto complesso di cui forse si conosce molto bene la parte fisica ma che per lo più rimane ignoto di tutto il resto. Cosa vuol dire questo? Vuol dire che la parte fisica, che comunemente si vede, che cade sotto alcuni sensi, ne è solo un aspetto. Altre parti costitutive la compenetrano e a chiunque è permesso di verificalo. L’antroposofia è una disciplina che si occupa di questa tematica e che fornisce delle indicazioni in merito, andando oltre ciò che comunemente si conosce dell’essere umano.
Al di là del corpo fisico, la prima componente che si può incontrare, appartenente al nostro essere è il corpo etereo che, come affermato dalla disciplina, consente la vita del corpo fisico, e senza il quale quest’ultimo risulterebbe solo un corpo organico.
Il corpo etereo quindi è il corpo della vita, delle energie vitali e permette la crescita, la riproduzione del corpo fisico e la sua ricarica energetica. Il corpo etereo compenetra completamente il corpo fisico e ne assume i contorni, oltrepassandolo normalmente di alcuni centimetri. Sempre secondo l’antroposofia è un corpo di luce, di forme in continuo e incessante movimento e metamorfosi. Il suo colore base è un tenue rosa fior di pesco come quello che si può ritrovare in un neonato.
E’ visibile, come gli altri corpi superiori, tramite la visione spirituale naturale o acquisita, anche se l’effetto delle sue azioni su particelle o vibrazioni fisiche è rilevabile per mezzo di sofisticate apparecchiature. Nelle persone dal cuore più nobile sarà molto più forte e luminoso, mentre risulta costretto e bloccato nelle persone contorte e bloccate emotivamente. E’ opposto e complementare al corpo fisico giacché vive secondo leggi cosmiche e non fisiche, non conosce la gravità e risulta molto più leggero della massa fisica. Il suo distacco determina la morte fisica. La sua esistenza è conosciuta fin dall’antichità, seppur avendo determinate caratteristiche diverse da quelle assunte nell’epoca moderna. Esso è conosciuto come prana, Ki, corpo vibrazionale, linga sharira, corpo di energia, eccetera. Il corpo etereo dà «il materiale», se così si potesse chiamare, dà le «forze» con cui strutturare e accogliere i pensieri
Ugualmente invisibili, altre componenti permeano l’essere umano: il corpo astrale, dominato dai sentimenti e dalle sensazioni, e l’organizzazione dell’Io che, servendosi del corpo astrale, porta coscienza là dove altrimenti regnerebbe solo l’istinto, come avviene negli animali privi dell’organizzazione dell’Io. Il fatto che il corpo astrale sia dominio delle emozioni è facilmente constatabile dai sogni. Quando dormiamo, in effetti, la nostra coscienza, in maniera a noi inconsapevole, si trova nel corpo astrale. Se prestate un po’ di attenzione noterete che nel mondo dei sogni qualsiasi emozione è fortemente accentuata a discapito della razionalità.
Il corpo astrale è, quindi, sede dei sentimenti e delle capacità di giudizio.
L’organizzazione dell’Io è invece ciò che distingue l’essere umano dagli altri regni che ne sono privi. Essa compenetra tutte le altre parti: il corpo fisico, il corpo etereo ed il corpo astrale.
Poiché solamente la persona spirituale ha la capacità di cogliere lo spirituale, può essere rilevabile da apparecchiature solo l’azione, proveniente dalla materia, non i corpi sottili stessi, come succede ad esempio per le foto Kyrlian o per altri sofisticatissimi apparati, o ancora negli interessanti studi moderni delle cristallizzazioni o della dinamolisi capillare. La loro percezione è possibile solo attraverso un attenta osservazione su se stessi.
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