La pausa caffè è da sempre la benedizione di tutti i lavoratori. Serve a rilassarsi, a scambiare quattro chiacchiere con i colleghi e a fare uno spuntino.
Il caffè è ormai da secoli la bevanda preferita dagli italiani. Come il tè è considerata la bevanda tipica degli inglesi, con la loro famosa ora del tè, gli italiani sono famosi nel mondo per il caffè espresso. Il caffè espresso è una bevanda ottenuta dalla torrefazione e macinazione dei semi della Coffea arabica e Coffea robusta, preparata secondo un procedimento di infusione sotto alta pressione di vapore acqueo per mezzo di un’apposita macchina.
Ma il caffè non è solo un semplice procedimento fisico. Fare il caffè è anche un arte e soprattutto uno stile di vita. Ogni paese ha un suo modo particolare di preparare il caffè e ognuno è convinto che gli altri facciano solo caffè imbevibili. Come per esempio il caffè americano che noi italiano consideriamo una sbobba insapore. Ci sono molti modi anche di bere il caffè espresso, c’è chi beve solo l’espresso del bar, chi invece passa molte ore della giornata alle famose coffee machine dell’ufficio, chi preferisce farlo a casa con la caffettiera.
Se il caffè, importato dall’America del Sud era bevuto fin dall’’600, le prime botteghe del caffè furono aperte a Venezia nel 1645. Da lì a poco l’uso di questa bevanda si diffuse rapidamente dapprima in Inghilterra, ma poi i caffè divennero presto luoghi di nascita e diffusione di idee liberali, e furono frequentati da letterati, politici e filosofi, diffondendone l’uso in tutta Europa.
Invece il caffè espresso come noi lo conosciamo è nato nei primi del ‘900 a Milano, dall’invenzione della macchina per produrlo, brevettata dall’ing., Giuseppe Bezzera nel 1902. Il brevetto venne acquistato da Desiderio Pavoni che iniziò, con la sua ditta, La Pavoni, nel 1905, la produzione in serie (una al giorno), in una piccola officina di via Parini a Milano. Questa fu la prima macchina per il caffè espresso da bar, ed era denominata Ideale.
A questa prima macchina come sappiamo ne sono seguite moltissime altre, dalle caffettiere casalinghe ai distributori di caffè, che oggi sono ormai divenuti anche hot drinks machine. Insomma decisamente un notevole sviluppo commerciale!
Oggi il mercato globale di settore consta di circa 90.000 milioni di dollari. Il Brasile, da solo, produce quasi un terzo del caffè nel mondo. A livello mondiale, non mancano le voci preoccupate per quella che è una delle merci più scambiate insieme a petrolio e acciaio. Periodicamente i raccolti hanno quantità molto fluttuanti, a seconda delle condizioni meteorologiche e delle fluttuazioni dei prezzi.
I maggiori produttori mondiali sono, nell’ordine, il Brasile, il Vietnam, la Colombia e l’Indonesia. Seguono, con ordine variabile secondo le annate, Messico, Guatemala, Honduras, Perù, Etiopia, India.
Eppure il caffè resta sempre uno dei prodotti più scambiati e più importanti dell’economia mondiale. Nessuno si sognerebbe mai di rinunciare alla propria pausa caffè, che sia a casa o sul lavoro o aspettando il treno, magari con insieme un piccolo snack dalle food vending machine, in tutti i momenti della giornata siamo riconoscenti per il lungo viaggio che il caffè continua a fare.
A cura di Martina Meneghetti
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