Economia e lavoro

Monete d’oro: ma quanto valgono?

Distinguere tra le varie tipologie è indispensabile per un investimento oculato.

A differenza degli investimenti in oro più classici (fisici e non), le monete d’oro spesso portano con sé un valore derivato dalla loro rarità e dall’importanza sul mercato numismatico, complesso e intrecciato nel profondo con la storia d’Europa e del mondo. Da quelle più antiche, greche o romane, di valore quasi incalcolabile e destinate ai musei, a quelle più moderne ma magari coniate in un limitato numero di esemplari, senza contare, come per i francobolli, i conii per un’occasione speciale (la nascita di un sovrano, un anniversario, un matrimonio), l’unico modo per conoscere il reale valore sul mercato di una moneta antica è affidarsi al giudizio di un esperto. Sono necessari anni di studio e di ricerca sul campo per dare una corretta valutazione a monete in oro antiche. Diverso il discorso per le cosiddette monete d’oro di borsa, il cui valore cioè dipende esclusivamente dal loro peso e dalla percentuale di oro contenuta rispetto agli altri metalli della lega.

  • Le monete di borsa

Quando l’interesse collezionistico passa in secondo piano, è quindi l’oro a diventare protagonista. Monete di borsa piuttosto comuni sono ad esempio le annate più comuni dei marenghi da venti lire o delle sterline. Discorso analogo si può fare per le monete d’argento non particolarmente rare.

Attenzione, però: per quanto sia possibile approssimare il valore della moneta a quello dell’oro in esso contenuto, non lo si può mai considerare come definitivo al centesimo. Bisogna infatti considerare altri costi che fanno lievitare il prezzo finale all’acquisto: quelli di fusione e quelli di spedizione (ammortizzabili con ordini numericamente rilevanti), oltre al profitto del venditore.

  • Due iPad con una moneta

Una sterlina d’oro ad esempio contiene circa otto grammi del prezioso metallo (per l’esattezza 7,99), mentre il classico marengo da venti lire (o venti franchi, o otto fiorini) un po’ di meno, 6,45 grammi.

I quattro ducati austriaci del 1915 cominciano ad essere una moneta di grande valore, con quasi quattordici grammi d’oro al loro interno (13,96), così come i 20 dollari (33,44 grammi). Per i 50 pesos messicani la percentuale d’oro supera i quaranta grammi: una moneta che, da sola e con un cambio relativo ai primi mesi del 2012, può costare quanto un paio di iPad, ovviamente il modello a massima capienza.

  • L’aquila americana

Ma la moneta d’oro forse più celebre, insieme al Krugerrand sudafricano o alla sterlina d’oro, è l’American Gold Eagle, moneta statunitense caratterizzata da un lavoro di conio notevole, con la Libertà con la torcia in mano e, sul retro, l’aquila simbolo degli USA. Uno speciale procedimento ha reso particolarmente brillante ogni dettaglio della moneta durante la lavorazione, e il fatto di avere dietro il governo americano non fa che rendere più stabile e sicuro il loro valore: si tratta di monete da ben ventidue carati, e cioè quasi oro puro, tutto estratto per leggi negli Stati Uniti d’America. Sono disponibili in vari tagli, da un decimo d’oncia all’oncia.

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