È fattore certo come la conoscenza delle regole della prospettiva sia indispensabile per un disegno corretto, ma è anche vero, che senza i mezzi adeguati non si può neppure cominciare l’opera; nono occorre possedere chissà quali strumenti, almeno per l’inizio, ma basterebbe una matita (con temperamatite) e/o un acquerello se abbiamo intenzione di dipingere.
Tornando all’affermazione d’apertura, capire e riuscire a dare il senso di profondità del proprio oggetto, elaborare un’immagine che sia prospetticamente esatta e riuscire a sintetizzare queste caratteristiche nel proprio disegno, allora, in quel caso, segue tutto il resto.
Nell’arte, si sa, come nelle situazioni di molte materie, si segue principalmente l’istinto, ma è buona norma possedere almeno una discreta tecnica, soprattutto per i principianti che si affacciano per la prima volta a questo mondo dai confini infiniti.
Per realizzare una nostra piccola opera, che sia un disegno od una fotografia, sarà sufficiente visionare ed utilizzare alcune semplici regole di composizione, in grado di spiegarci la giusta ed armoniosa disposizione degli oggetti nel piano (piani se si presentano più di uno) del nostro disegno.
Se abbiamo a disposizione un cavalletto, ancora meglio; questo strumento, infatti, ha la capacità di donare una vista più chiara possibile sulle varie aree di lavoro, altrimenti si può stare tranquillamente seduti con la tavola appoggiata sulle gambe, limitando, però, il movimento durante l’attività. In ogni caso, prima di iniziare a “sporcare” il nostro foglio, si consiglia di trovare la posizione ideale per il nostro lavoro, mantenendo una corretta e comoda posizione, considerando di tenere la matita più o meno all’altezza delle spalle.
Secondo gli artisti, il metodo ideale per disegnare, rimane lo stare in piedi: presupponendo di utilizzare il cavalletto per la nostra attività, poiché ci garantisce una libertà assoluta d’azione, ci permette di allontanarci ed avvicinarci a nostro piacimento, di prendere un acquerello, o un temperamatite o un qualsiasi altro oggetto ci serva, senza limiti di spostamento.
Inoltre, lo stare ad un certa distanza, oltre a permetterci di muovere più liberamente il braccio, il polso e la mano, ci mostra da un’altra prospettiva il nostro lavoro, magari “inquadrando” meglio ciò che si sta realizzando: ciò dimostra quanto sia importante fermarsi di tanto in tanto ed allontanarsi, sia fisicamente, sia con la mente, per poter osservare con maggiore oggettività la nostra creatura, intervenendo su correzioni, evitando, dunque, di stendere l’opera di getto.
Quando si ha tutto ciò a disposizione, possiamo partire per traferire nel foglio ciò che la mente ci “ordina” di disegnare, ma, attenzione all’impugnatura della matita, fondamentale per “affrontare” al meglio un disegno artistico. L’impugnatura “corretta”, ossia quella consigliata per rendere più rapide e semplice l’acquisizione di un tratto più libero, è quella che si ottiene mantenendo il palmo della mano aperto, rivolto verso il nostro corpo, chiudendo, successivamente, la presa sulla matita con il solo pollice e indice. Una presa che senz’altro necessita esercizio, sperimentazione e che, soprattutto per il principiante, porterà disorientamento: ma, una volta acquisita la posizione giusta, l’artista godrà di una maggiore libertà nell’uso del polso e di una varietà di movimenti molto più ampia. Al di là di questi semplici consigli relativi alla tecnica, non scordiamoci dei mezzi basilari per iniziare il nostro lavoro: matita, temperamatite, pennello ed acquerello!
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