Nella rubrica “dialoghi digitali” di Ciaoblog.net Luca De Biase racconta Economia della Felicità
6 febbraio 2009 – Il social network Ciaopeople ha pubblicato nella rubrica “dialoghi digitali” del proprio corporate blog, www.ciaoblog.net, un’interessante ed esclusiva intervista a Luca De Biase, caporedattore di Nova24 inserto settimanale de Il Sole 24 ore, sul suo ultimo libro Economia della Felicità. Dalla blogosfera al valore del dono e oltre (Feltrinelli 2007).
Il libro racconta l’attuale periodo di passaggio verso l’epoca della conoscenza. Un momento non privo di sofferenza determinato innanzitutto dall’ignoranza, dal non sapere ciò che verrà, dalla difficoltà di raccontare in maniera concreta e tangibile il futuro come avveniva nell’epoca industriale.
A questo proposito De Biase dice: “Più che avere già espresso e compreso il nuovo paradigma sappiamo che ci stiamo entrando e dobbiamo sviluppare culturalmente gli strumenti per interpretarlo e viverci con un percorso davanti che sia raccontabile con una prospettiva di crescita e di sviluppo. Nell’incertezza, nell’ignoranza della prospettiva, c’è effettivamente un elemento di sofferenza. Questo è quello che probabilmente stiamo vivendo in questo momento. Il valore di raccontarsi queste cose è quello di indagare intorno alle forme della prospettiva che abbiamo davanti proprio per catalizzare le forze, le attenzioni, gli interessi sulla capacità di scommettere sul futuro che è poi una delle cose che sono necessarie alle persone per potersi mettere in gioco in modo soddisfacente”.
Nonostante ciò questa fase di transizione e incertezza è capace anche di generare valori positivi, quali l’importanza delle relazioni, la gratuità, il rispetto per l’ambiente, la tolleranza. Valori riscoperti grazie ai nuovi media digitali, la blogosfera e i social network, che giocano un ruolo fondamentale per la nuova società della conoscenza, per la quale il confronto tra le culture, la capacità di donarsi e il rapporto con gli altri sono fattori centrali.
Secondo De Biase infatti: “Gli elementi che vediamo sono elementi abbastanza significativi, sono dei modi più liberi. Non siamo nel dominio del consumo fine a se stesso ma nelle relazioni con la gente, con l’ambiente, relazioni con i beni culturali, e le questioni identitarie profonde. Quindi questo genere di beni che si impongono non sono monetariamente misurabili sono più gratuiti, l’amore, l’amicizia, le relazioni tra le persone in primo luogo sono stati riaccettati nel mondo dell’analisi economica e questo è un segno significativo di un cambiamento forte”.
Davide Nunziante
Press Office www.ciaopeople.com
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