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Lo stop agli incentivi determinerà la ripresa del settore delle auto usate

Il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola ha dichiarato che quest’anno gli incentivi del Governo verranno applicati a settori diversi dall’auto, quest’ultimo riceverà solo risorse per sostenere l’innovazione e la ricerca. Scajola ritiene che gli incentivi sono una droga per il  mercato e che quindi lo destabilizzano, l’unica alternativa è tornare alla normalità, inoltre essendo le  risorse limitate, bisogna concentrare gli aiuti  ad altri settori che soffrono la crisi e che hanno bisogno di una spinta. Questa decisione è stata elaborata dal ministro in stretta collaborazione con tutte le associazioni di categoria e in particolare, per quanto riguarda Fiat, con Marchionne e Montezemolo.
Marchionne, condivide a pieno la scelta del Governo, ma secondo lui senza gli incentivi, in Italia  saranno vendute 350 mila vetture in meno rispetto al 2009 e tutto ciò con molta probabilità comporterà un aumento della cassa integrazione. Rinviare ulteriormente una decisione sugli incentivi, comporterebbe un blocco dei consumi, tutti rimarrebbero in attesa, incontrando poi difficoltà più grandi nel secondo semestre del 2010 e nel corso del 2011.
Gli incentivi statali hanno però pesantemente penalizzato nel 2009 il mercato delle auto usate, che ha subito la concorrenza del nuovo fortemente scontato grazie ai bonus statali.
Infatti, le persone che  volevano vendere l’automobile vecchia per comprare la nuova hanno preferito rottamarla,  sia perché il valore delle vetture decresce più di quanto non fosse nel passato a causa dei limiti di circolazione in determinati giorni per le  Euro 2 e Euro 3, sia perché i tempi lunghi della vendita  potrebbero comportare l’impossibilità di usufruire  degli incentivi stabiliti per un determinato periodo. CarNext, società specializzata nella vendita di auto usate provenienti dalle flotte in noleggio a lungo termine di LeasePlan Italia, ha rilevato che nel 2009 gli italiani hanno speso per l’acquisto di auto usate 20,4 miliardi di euro, il 14,6% in meno dell’anno precedente, nel dettaglio i passaggi di proprietà hanno subito una contrazione del 5,1%, mentre  le quotazioni medie un calo del 9%. Secondo Franco Oltolini, Direttore di CarNext, la contrazione delle vendite delle vetture di seconda mano  ha penalizzato gli operatori  di settore e gli automobilisti, perché ha determinato l’aumento  delle spese per l’acquisto di una vettura nuova. Oltolini ritiene anche che lo Stato dovrebbe  erogare incentivi per l’acquisto di un’auto che non si limitino al nuovo, ma che siano allargati anche all’acquisto di un’auto usata Euro 3 o Euro 4 con la rottamazione di una Euro 0, 1 o 2. Con la decisione presa dal ministro Scajola sul blocco degli incentivi nel settore automobilistico si prevede la ripresa del mercato delle auto usate, senza la necessità espressa da  Oltolini di applicare incentivi anche per questo settore. Si riattiveranno le abitudini degli italiani di acquistare automobili di seconda mano, infatti, i cittadini cambieranno nuovamente le loro abitudini d’acquisto e la ripresa del settore delle auto usate, insieme al settore del nuovo, che ha visto comunque aumentare le proprie cifre, determinerà un  recupero complessivo dell’intero settore automobilistico.

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