La crisi porta a fare dei piccoli passi indietro, anche per quanto riguarda la condivisione degli spazi. Lo rivela l’indagine di immobiliare.it, secondo cui le famiglie che nel solo ultimo anno hanno messo in affitto una parte del proprio immobile (una camera, ad esempio, con uso del resto della casa in comune) sono cresciute del 14%. Condividere un appartamento ha certamente alcuni risvolti positivi, come tutti i risparmi che ne conseguono, e tuttavia può causare difficoltà ed imprevisti nei rapporti interpersonali. Importantissimo è stabilire fin dall’inizio, dall’annuncio “cerco coinquilino” in poi, delle regole per una buona convivenza, non solo civile, ma armoniosa, se possibile.
Prima ancora di concepire delle norme a cui attenersi è necessario essere totalmente soddisfatti della casa che si andrà ad abitare. La stanza che occuperemo deve essere confortevole, deve stimolare un personale senso di calore ed appartenenza, e deve essere possibile personalizzarla come meglio si crede. Allo stesso tempo è preferibile comunicare subito per quanto tempo si intenda occupare la stanza, e chiedere quali siano gli spazi propri e privati del resto della casa. Infatti, per quanto, ad esempio, cucina e salotto siano certamente spazi comuni, si può pensare ad una suddivisione del frigo in scomparti “privati”, e allo stesso modo anche la credenza può essere divisa per persona, oppure si può mettere in comune tutte le risorse, cosa che può risultare molto piacevole, come poco percorribile, a seconda delle persone con cui condividiamo gli spazi.
Le regole vanno indiscutibilmente applicate a tutto ciò che concerne la parte economica della gestione della casa, come bollette ed affini. Con ogni probabilità le bollette saranno intestate ad una sola persona (il proprietario di casa, forse), e si dovrà provvedere a suddividerne l’importo per tutte le persone presenti. Questo è un argomento spinoso, perchè può succedere che non si sia concordi su di una suddivisione del costo “alla romana” (qualcuno potrebbe aver utilizzato più degli altri la corrente elettrica, l’acqua o il telefono). Prima di incorrere in queste spiacevoli discussioni è bene stabilire la regole: chi pagherà il bollettino? Chi si occupa di suddividere gli importi? Come si suddividono le spese? Basta un dopocena ad un tavolo e delle regole ferree disciplineranno l’argomento in modo soddisfacente.
La stessa procedura è necessaria per suddividere equamente l’affitto e soprattutto per organizzare la pulizia della casa. Anche le case in affitti da privati, in genere, sono intestati ad una sola persona, cosa che prevede un rispetto reciproco di fondo delle regole anche non scritte nella suddivisione della retta mensile. Per quanto riguarda la pulizia, ognuno avrà cura del proprio spazio privato, mentre per tutti quelli in comune stabilire dei turni di pulizia (frequenti) è una buona norma che non dovrebbe incontrare resistenze.
Un problema può essere rappresentato dalla presenza di ospiti. Ci sarà tra gli inquilini chi ha una relazione stabile, e ci terrà, magari, a passare del tempo in casa con la propria metà. D’altro canto non sempre può essere piacevole avere una persona “estranea” in casa che fugge dagli schemi prestabiliti. Si può optare per un “ingresso libero” a tutti gli ospiti più vicini emotivamente, ma per una contemporanea calendarizzazione di feste, cene e quant’altro.
Gli animali possono essere limitanti molto di più delle persone. In primis possono essere presenti tra gli inquilini persone allergiche ai gatti o ai cani, persone con traumi o che semplicemente non ne vogliono sapere di lettiere da pulire o passeggiate notturne da fare. Per cui l’adozione di una mascotte della casa deve essere da tutti presa con entusiasmo e anche per quella dovrà essere previsto un regolamento ferreo. Chi si occupa della pulizia della lettiera (nel caso di un gatto) o delle passeggiate (nel caso di un cane)? Chi si occupa delle vaccinazioni, delle spese del mangiare e di tutto il necessario?
La convivenza è, specie per degli studenti universitari, una tappa bellissima della vita, e con ogni probabilità se avrete a che fare con amici, molte di queste regole non saranno nemmeno messe in discussione. E tuttavia, anche nel caso dell’amicizia, prima di arrivare al litigio è sempre meglio disciplinare la convivenza.
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