Ingredienti
1 Kg farina
25 g lievito di birra
350 – 400 ml acqua tiepida
10 g sale
olio per friggere
Procedimento
Fate sciogliere il lievito di birra in una tazza di acqua tiepida (attenzione non deve essere troppo calda) e nella restante parte di acqua disciogliete il sale. Mettete in una terrina la farina, versate al centro la tazza di acqua con il lievito ed iniziate ad impastare, successivamente aggiungete poco a poco la restante acqua. Deve risultare un impasto molto molle. Quindi aggiungete gli ingredienti che desiderate: olive, capperi, uva sultanina, pinoli o scaglie di cioccolato. Mettete a lievitare per circa 2 ore in un posto caldo. Quando l’impasto sarà ben lievitato, il volume dovrà essere raddoppiato, potete procedere a realizzare le vostre pèttole, con un cucchiaio bagnato di acqua prendete un po’ di impasto e fatelo scivolare con le dita (anch’esse bagnate con un po’ d’acqua) nell’olio bollente. Fate cuocere le pèttole per bene in modo che tutti i lati siano ben dorati. Quindi scolate e mettete su carta assorbente, nel caso delle pèttole dolci fatele rotolare nello zucchero semolato.
Ti racconto questa ricetta
Le pèttole sono frittelle di pasta lievitata tipiche della cucina salentina, ma sono molto diffuse anche nel resto della Puglia, in alcune zone della Basilicata e della Campania.
Io conosco le pèttole praticamente da sempre, me le preparava mia nonna quando ero piccolo e adesso continuo a mangiarle grazie a mia madre che durante le feste natalizie le prepara in continuazione e a volte anche durante l’anno quando torno da lavoro le trovo lì pronte da essere gustate. Io le ho sempre chiamate pìttule, in dialetto leccese, pensando che questo fosse il nome, in realtà solo di recente mi sono reso conto che in italiano si chiamano pèttole. In base alla zona geografica le pèttole prendono nomi leggermente diversi e vengono preparate in specifici giorni dell’anno. Pìttule nel Leccese, preparate a partire dall’11 novembre in occasione di San Martino e poi riproposte durante le festività natalizie, pèttuli nel Brindisino, dove tradizionalmente le pèttole vengono preparate il 7 dicembre nella vigilia dell’Immacolata Concezione, scorpelle a San Severo (FG), preparate il 24 dicembre, pett’l nel Materano, pèttule nel Potentino, zeppole nell’Irpinia (regione della provincia di Avellino).
Inoltre, in molte località le pèttole vengono preparate a partire dall’8 dicembre, in altre il 22 novembre per celebrare Santa Cecilia, in altre ancora il 23 novembre, giorno di Santa Caterina.
Pare insomma che le pèttole siano legate alla tradizione religiosa natalizia e prenatalizia, infatti è possibile recarsi nei mesi di novembre e dicembre in questi meravigliosi posti e trovare persone che preparano le pèttole mentre recitano preghiere.
Sarebbe curioso approfondire l’origine etimologica della parola pèttola..
Sono ottime come antipasto o come spuntino e si possono anche usare in sostituzione del pane (sempre senza esagerare).
No Comments Found