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Le ineluttabili trasformazioni delle agenzie pubblicitarie

Tutta la questione parte, a giudizio di chi scrive, da una considerazione generale. Nell’era digitale vale ancora la pena di considerare le tipografie tradizionalmente intese? Hanno, ciò, ancora senso tutte quelle attività legate alla stampa su carta, soprattutto nei casi di piccoli volumi e di fatturati modesti? Non sarebbe più opportuno immaginare una ricollocazione, netta, sul mercato?

E’ chiaro che, mai come in questo caso, una risposta che tendesse a definire o tutto bianco o tutto nero, rischierebbe di condurre il lettore (e chi scrive) a conclusioni assolutamente errate. La complessità del settore, e quindi la difficoltà della materia, vanno trattate con assoluto rigore; per una valutazione corretta degli aspetti evidenziati con le domande d’apertura, insomma, pare imprescindibile la necessità di considerare ciascun punto in grado di influire sulla discussione.

Occorre innanzitutto definire cosa si intende per tipografia tradizionale. Per intenderci se “un’agenzia pubblicitaria” volesse limitare la propia attività a campagne promozionali fondate su stampa di flyers o su stampa su supporti rigidi, sarebbe destinata a crollare sotto il peso tremendo dei colossi della stampa digitale. Oggi, infatti, massicci flussi di clientela tendono infatti a spostarsi dal contatto diretto con il grafico alla stampa online. I biglietti da visita, le brochure o i volantini si stampano con maggior facilità ed a prezzi nettamente inferiori restando comodamente a casa, davanti al pc. 

La conclusione appare già di per sé assolutamente ovvia e la risposta, quindi, sarà più o meno la seguente: se la tipografia intende ingaggiare concorrenza con i colossi della stampa digitale online è destinata, fatalmente, a perdere clamorosamente ed a fallire. La tipografia tradizionale, le agenzie pubblicitarie devono, allora, provare a ricollocarsi ed a trovare il proprio posto nel mercato della pubblicità, di qualsiasi genera essa sia. Il biglietto da visita andrà pur bene ma lascia il tempo che trova. Le agenzie dovranno ricollocarsi, in generale, nel settore della cura della brand reputation. Dovranno essere in grado di affrontare il mercato da ogni punto di vista. Dovranno imparare a gestire l’intero processo comunicativo, dai flyers e dai biglietti da visita alla presenza sul web dell’azienda. Dovranno essere in grado di controllare l’immagine delle aziende clienti a 360°. 

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